DECRETO-LEGGE 28 ottobre 2024, n. 160
In G.U. n. 253 del 28 ottobre 2024 è pubblicato il Decreto-Legge 28 ottobre 2024, n. 160: Disposizioni urgenti in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Entrata in vigore: 29/10/2024
LEGGE 7 ottobre 2024, n. 143
In G.U. n. 236 del 8 ottobre 2024 è pubblicata la Legge n. 143 del 7 ottobre 2024, di conversione del D.L. n. 113/2024 (c.d. “Decreto Omnibus”) che, tra le varie misure, prevede l’introduzione di procedure più semplici e veloci per l’erogazione delle risorse ai soggetti attuatori - Amministrazioni ed enti locali - per il finanziamento delle opere del PNRR.
Le Amministrazioni centrali titolari delle misure provvedono al trasferimento delle occorrenti risorse finanziarie, fino al limite cumulativo del 90% del costo dell’intervento a carico del PNRR, entro il termine di 30 giorni decorrenti dalla data di ricevimento delle richieste di trasferimento.
Entrata in vigore: 9/10/2024
Consulta qui il TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 9 agosto 2024, n. 113
NEWS 5 LUGLIO 2024
INVIATA ALLA COMMISSIONE EUROPEA LA DOMANDA DI PAGAMENTO DELLA SESTA RATA DEI FONDI PNRR
È stata inviata alla Commissione europea la richiesta di pagamento della sesta rata pari a 9.851.969.446,07 euro (comprensiva della quota di anticipazione pari a 1.291.739.228 euro).
I 37 traguardi-obiettivi previsti per il primo semestre 2024 sono stati conseguiti entro il termine prefissato del mese di giugno. Dall’avvio dell’attuazione del PNRR sono stati conseguiti un totale di 269 traguardi-obiettivi.
In seguito al buon esito dell’iter di valutazione previsto dalle procedure europee, la Commissione procederà all’erogazione dell’importo dovuto pari a 8.560.230.218 euro.
LEGGE 29 aprile 2024, n. 56 - CONVERSIONE IN LEGGE DEL D.L. 2 marzo 2024, n. 19
In G.U. n. 100 del 30 aprile 2024 è pubblicata la Legge 29 aprile 2024, n. 56: "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, recante ulteriori disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)".
Entrata in vigore: 1/05/2024
Consulta qui il TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 2 marzo 2024, n. 19
DECRETO-LEGGE 2 marzo 2024, n. 19
In G.U. n. 52 del 2 marzo 2024 è pubblicato il DECRETO-LEGGE 2 marzo 2024, n. 19 recante "Ulteriori disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)."
Entrata in vigore: 2/03/2024
NEWS 19/01/2024
INVIATA ALLA COMMISSIONE EUROPEA LA DOMANDA DI PAGAMENTO DELLA QUINTA RATA DEI FONDI PNRR
È stata inviata alla Commissione europea la richiesta di pagamento della quinta rata di 12.158.822.275 euro (comprensiva della quota di anticipazione pari a 1.600.698.199 euro).
Sono stati raggiunti i 52 traguardi-obiettivi previsti per il secondo semestre 2023,
In seguito al buon esito dell’iter di valutazione previsto dalle procedure europee, la Commissione procederà all’erogazione dell’importo dovuto pari a 10.558.124.076 euro.
Consulta qui per ulteriori informazioni.
NEWS 22/09/2023
INVIATA ALLA COMMISSIONE EUROPEA LA DOMANDA DI PAGAMENTO DELLA QUARTA RATA DEI FONDI PNRR
È stata inviata alla Commissione Ue la richiesta di pagamento della quarta rata di 18.927.100.102 di euro (comprensiva della quota di anticipazione del 13% ricevuta ad agosto 2021 pari a 2.460.523.013 milioni di euro).
Sono stati raggiunti i 28 traguardi-obiettivi previsti.
L'erogazione dell’importo dovuto, pari a €16.466.577.089, avverrà, da parte della Commissione nei prossimi mesi, al termine dell’iter di valutazione previsto dalle procedure europee, in linea con quanto già fatto con le precedenti richieste.
Consulta qui per ulteriori informazioni.
DECRETO-LEGGE 24 febbraio 2023, n. 13
In G.U. n. 47 del 24 febbraio 2023 è pubblicato il DECRETO-LEGGE 24 febbraio 2023, n. 13 recante "Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonchè per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune."
Entrata in vigore: 25/02/2023
NEWS 30/12/2022
INVIATA ALLA COMMISSIONE EUROPEA LA DOMANDA DI PAGAMENTO DELLA TERZA RATA DEI FONDI PNRR
È stata inviata alla Commissione Ue la richiesta di pagamento della terza rata di 21.839.080.460 euro (comprensiva della quota di anticipazione del 13% ricevuta ad agosto 2021 pari a 2.839.080.460 milioni di euro).
Sono stati raggiunti, come previsto, 55 traguardi-obiettivi per il secondo semestre 2022.
L'erogazione dell’importo dovuto, pari a 19 miliardi di euro, avverrà, da parte della Commissione nei prossimi mesi, al termine dell’iter di valutazione previsto dalle procedure europee, in linea con quanto già fatto con le precedenti richieste.
Consulta qui per ulteriori informazioni.
NEWS 9/11/2022
PNRR, ALL’ITALIA LA SECONDA RATA DA 21 MILIARDI DI EURO
Il versamento da parte della Commissione europea segue la valutazione positiva della richiesta di pagamento presentata dal Governo. Certificato il raggiungimento dei 45 obiettivi previsti nel PNRR per il primo semestre del 2022.
La seconda rata di 21 miliardi, che segue il prefinanziamento di oltre 24 miliardi avvenuto nel mese di agosto 2021 e il versamento della prima rata di 21 miliardi lo scorso aprile, rappresenta un ulteriore rilevante passo in avanti nel percorso di attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal PNRR.
Le risorse trasferite dalla Commissione europea verso l’Italia dall’avvio del PNRR ammontano complessivamente a oltre 66 miliardi.
NEWS 27 SETTEMBRE 2022
La Commissione europea ha dato il via libera alla seconda rata di finanziamenti per l'Italia da 21 miliardi di euro dal Recovery fund. Da Bruxelles è arrivata la valutazione preliminare positiva della richiesta avanzata da Roma a fine giugno, che certifica il raggiungimento dei 45 obiettivi previsti nel PNRR per il primo semestre del 2022.
Consulta qui per ulteriori informazioni.
NEWS 29/06/2022
Inviata alla Commissione Europea la domanda di pagamento della seconda rata dei fondi PNRR.
Sono stati conseguiti nei tempi previsti tutti i 45 traguardi e obiettivi indicati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il primo semestre 2022. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha quindi inviato alla Commissione europea la richiesta relativa al pagamento della seconda rata dei fondi del PNRR del valore complessivo di 24,1 miliardi di euro, di cui 11,5 miliardi di contributi a fondo perduto e 12,6 miliardi di prestiti.
L'importo effettivo che sarà erogato è pari a 21 miliardi di euro (suddivisi fra 10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti), al netto di una quota che la Commissione trattiene su ogni rata di rimborso, pari al 13% del prefinanziamento ricevuto ad agosto 2021 dall'Italia.
L'erogazione delle risorse da parte della Commissione europea avverrà nei prossimi mesi all’esito dell’iter di valutazione previsto dai regolamenti.
Consulta qui per ulteriori informazioni.
LEGGE 29 giugno 2022, n. 79
In G.U. n. 150 del 29 giugno 2022 è pubblicata la LEGGE 29 giugno 2022, n. 79: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, recante ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Consulta qui il TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 30 aprile 2022, n. 36
DECRETO-LEGGE 30 aprile 2022, n. 36
In G.U. n. 100 del 30 aprile 2022 è pubblicato il DECRETO-LEGGE 30 aprile 2022, n. 36: Ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)
NEWS 13/04/2022
PNRR, ALL’ITALIA LA PRIMA RATA DA 21 MILIARDI DI EURO
Il versamento da parte della Commissione europea segue la valutazione positiva della richiesta di pagamento presentata dal Governo. Certificato il raggiungimento dei 51 obiettivi previsti nel PNRR per il 2021.
Consulta qui la Decisione di esecuzione della Commissione del 31.3.2022 relativa all'autorizzazione dell'erogazione della prima rata del sostegno non rimborsabile e della prima rata del sostegno sotto forma di prestito per l'Italia.
NEWS 28/02/2022
Via libera dalla Commissione Europea alla prima rata da 21 miliardi di finanziamenti PNRR per l'Italia.
La Commissione europea ha dato il via libera alla prima rata di finanziamenti per l'Italia da 21 miliardi di euro (10 miliardi di trasferimenti e 11 di prestiti) dal Recovery fund. Da Bruxelles è arrivata oggi, lunedì 28 febbraio, la valutazione preliminare positiva della richiesta avanzata da Roma a fine dicembre, certificando il raggiungimento dei 51 obiettivi previsti nel PNRR per il 2021. "L’Italia ha compiuto progressi sufficienti nell'attuazione del PNRR per ricevere un primo pagamento da Next Generation EU”, ha scritto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, “l'Italia otterrà questo primo pagamento di 21 miliardi di euro non appena sarà approvato dagli Stati membri".
NEWS 30/12/2021
Inviata alla Commissione Europea la domanda di pagamento della prima rata dei fondi PNRR.
L'Italia ha conseguito tutti i 51 obiettivi previsti per il 2021 e ha inviato la domanda per il pagamento della prima rata da 24,1 miliardi di euro.
La prima rata, che segue l’erogazione nel mese di agosto di 24,9 miliardi a titolo di prefinanziamento, ha un valore complessivo di 24,1 miliardi di euro, con una parte di contributi a fondo perduto pari a 11,5 miliardi e una di prestiti pari a 12,6 miliardi. Da questa cifra va detratta, in proporzione, la quota di prefinanziamento (13%) già ricevuta dall’Italia, per una erogazione netta pari a 21 miliardi di euro. L'erogazione delle risorse da parte della Commissione Europea avverrà nei prossimi mesi a seguito dell’iter di valutazione previsto dai regolamenti sul conseguimento delle 51 misure, divise fra milestone e target.
Consulta qui per ulteriori informazioni.
NEWS 24/12/2021
La Cabina di Regia sul PNRR ha trasmesso alle Camere la Relazione sullo stato di attuazione del PNRR. È il primo passo per ottenere da Bruxelles il contributo finanziario di 24,1 miliardi previsto per il 2021.
La prima rata di fondi europei è composta da un contributo finanziario di 11,5 miliardi e un prestito di 12,6 miliardi, per un totale di 24,1 miliardi di euro. Da questa cifra va detratta, in proporzione, la quota di prefinanziamento (13%) già ricevuta dall’Italia, per una erogazione netta pari a 21 miliardi di euro. L'erogazione della prima rata avverrà quindi a seguito della valutazione positiva sul conseguimento soddisfacente delle 51 misure.
Alla Relazione sono allegate le SCHEDE DI SINTESI DELLE ATTIVITÀ DELLE AMMINISTRAZIONI TITOLARI DI MISURE DEL PNRR.
Ogni ministero e amministrazione titolare delle misure del Piano ha, inoltre, stilato un documento - da cui sono tratte le schede di sintesi - che presenta lo stato di avanzamento di milestones, targets e investimenti di loro competenza il cui raggiungimento è previsto entro la fine del 2021 o il primo semestre del 2022.
Consulta qui i contributi delle amministrazioni alla Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
NEWS 23 NOVEMBRE 2021
È stato pubblicato il 23.11.2021, nella sezione documenti di Italia Domani il DPCM che disciplina le strutture e i ruoli responsabili del monitoraggio del PNRR e dei relativi progetti, oltre alle modalità, alle regole e agli strumenti per il conferimento dei dati.
In G.U. n. 279 del 23 novembre 2021 è pubblicato il Decreto 11 ottobre 2021 del Ministero dell'economia e delle finanze "Procedure relative alla gestione finanziaria delle risorse previste nell'ambito del PNRR di cui all'articolo 1, comma 1042, della legge 30 dicembre 2020, n. 178."
NEWS 6 NOVEMBRE 2021
In G.U. n. 265 del 6 novembre 2021 è pubblicato il Decreto-Legge 6 novembre 2021, n. 152: "Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose". (*)
(*) Consulta qui l'Avviso di rettifica pubblicato in G.U. n. 273 del 16 novembre 2021
Di seguito alcuni degli obiettivi del provvedimento:
- Fondo per la ripresa e la resilienza Italia - art. 8. Per l'attuazione delle linee progettuali Piani urbani integrati - Fondo di Fondi della BEI - M5C2, intervento 2.2 b) e Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico (Fondo dei Fondi BEI) - M1C3 intervento 4.2.3 nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e' autorizzata la costituzione di un Fondo dei Fondi denominato «Fondo ripresa resilienza Italia».
- Garanzie per il finanziamento nel settore turistico - art. 2. La disposizione prevede l’istituzione, nell’ambito del fondo di garanzia per le PMI, di una sezione speciale turismo.
- Riconoscimento di crediti di imposta e contributi per le imprese turistiche - artt. 1 e 4. La norma prevede un credito di imposta (80%) e fondo perduto per le imprese turistiche, ed il sostegno alla digitalizzazione delle agenzie di viaggio e tour operator
- Istituzione Fondo rotativo imprese per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo nel turismo - art. 3, Con questo fondo si consente la concessione di contributi per interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale.
NEWS 28 SETTEMBRE 2021
Consulta qui il documento pubblicato sul sito del MEF “IL PNRR ITALIA DOMANI: UN QUADRO D’INSIEME”
Nella guida è possibile consultare il cronoprogramma dei traguardi e degli obiettivi intermedi da conseguire e le stime dell’impatto del PNRR sull’economia e sull’occupazione del Paese. Vengono inoltre illustrate la Governance del PNRR, il modello organizzativo disegnato per garantire l’efficace attuazione e il conseguimento di Traguardi e Obiettivi, e il ruolo di coordinamento del MEF nella realizzazione del Piano.
Le Amministrazioni centrali titolari degli interventi sono responsabili dell’avanzamento della spesa e del conseguimento di traguardi e obiettivi: così nel documento viene descritto il loro ruolo e il funzionamento delle strutture di missione di cui si stanno dotando. Viene altresì spiegato il ruolo delle Regioni e degli Enti territoriali per le quali il Piano ha previsto un coinvolgimento attivo.
La seconda parte è dedicata all’attuazione del PNRR con l’indicazione delle modalità attuative per tipologia d’intervento, delle procedure finanziarie e contabili e degli adeguamenti organizzativi.
NEWS 28 SETTEMBRE 2021
MONITORAGGIO E STATO DI ATTUAZIONE DELLE MISURE PREVISTE DAL PNRR NEL 2021
Consulta qui la relazione presentata al Consiglio dei Ministri del 23/09/2021 a cura del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell’Economia e delle Finanze
Il presente monitoraggio ha ad oggetto tutte le misure del PNRR che prevedono una milestone o un target (M&T) entro il 31/12/2021. Si tratta delle prime misure da attuare previste dal PNRR, così come approvato dal Consiglio UE.
I PROSSIMI PASSI
Cronoprogramma
Sarà inoltrata alle Amministrazioni la richiesta di trasmettere tempestivamente alle competenti strutture della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell’economia e delle finanze un preciso piano di adozione delle riforme e di compiuta realizzazione degli interventi da attuare entro il 31 dicembre prossimo, in modo da consentire un costante monitoraggio delle specifiche tappe da rispettare nel perseguire gli obiettivi.
Norme abilitanti
È, inoltre, necessario che i Ministeri facciano pervenire al più presto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – DAGL e al Ministero dell’Economia e delle Finanze ulteriori proposte di norme attuative abilitanti ritenute necessarie, secondo le rispettive competenze, per proseguire nell’attuazione del PNRR. A seguito della richiesta di alcune Amministrazioni, il Governo sta, infatti, valutando l’adozione di uno o più provvedimenti, nei quali far confluire tutte le norme ritenute necessarie dalle Amministrazioni per semplificare ed accelerare l’adozione delle misure del PNRR.
Convocazione cabina di regia
Nelle prossime settimane saranno convocate Cabine di regia settoriali con la partecipazione di Ministri individuati in base agli ambiti da approfondire. Seguirà una Cabina di regia cui parteciperanno le regioni, gli enti territoriali e altri soggetti. Sarà cura di ogni Ministro far pervenire nei 5 giorni antecedenti la data di convocazione della Cabina di regia alla quale deve partecipare un documento che sarà sinteticamente illustrato nel corso della seduta della cabina di regia recante:
1. stato di avanzamento dell’insieme di riforme e progetti del PNRR facenti capo alla Amministrazione di riferimento, con un particolare focus per quelli la cui attuazione è prevista nel 2021 e nel primo semestre del 2022;
2. impostazione che ciascun Ministro ritiene di seguire con riferimento ai principali e più rilevanti progetti di rispettiva competenza;
3. individuazione degli ostacoli e delle criticità eventualmente riscontrate quanto alle riforme e ai progetti nella titolarità delle Amministrazioni di riferimento.
Consulta qui il portale Italia Domani.
NEWS 13 AGOSTO 2021
DISPOSTO IL PREFINANZIAMENTO ALL'ITALIA DI 24,9 MILIARDI DI EURO
Dopo la formale approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia da parte del Consiglio dei ministri economico-finanziari dell’Unione europea, la Commissione europea ha disposto il pagamento del prefinanziamento di 24,9 miliardi di euro in favore dell’Italia.
Il prefinanziamento rappresenta il 13% dell’importo complessivo dei prestiti e delle sovvenzioni presenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza pari a 191,5 miliardi.
Consulta qui il Comunicato della Commissione europea.
NEWS 3 AGOSTO 2021
ITALIA DOMANI, ONLINE IL PORTALE DEDICATO AL PNRR
Visita il Portale italiadomani.gov.it
Sul portale sono illustrati i contenuti del Piano e viene raccontato il percorso di attuazione attraverso schede intuitive e chiare dedicate al monitoraggio degli investimenti e delle riforme, con notizie in continuo aggiornamento sullo sviluppo degli interventi previsti.
Il sito consente di consultare lo stato di avanzamento di ogni investimento e le spese sostenute. In questo modo, tutti i cittadini potranno controllare e monitorare le informazioni relative alla realizzazione del Piano.
Accedendo alla sezione “Priorità Trasversali”, è possibile navigare fra le principali misure che hanno un impatto positivo sui giovani, sulla parità di genere e sulla riduzione dei divari territoriali.
La sezione “Missioni” illustra i principali interventi contenuti in “Italia Domani”, suddivisi nelle 6 Missioni di cui si compone il Piano. Nella sezione “Risorse” è consultabile un prospetto delle risorse finanziarie disponibili per ogni Missione, con l’indicazione delle risorse aggiuntive stanziate all’interno del Fondo Complementare.
Inoltre, la sezione “Riforme” illustra i contenuti, gli obiettivi e le tempistiche previste per le riforme.
Alla sezione “Investimenti” sarà possibile consultare facilmente gli oltre 150 progetti di investimento contenuti nel Piano, monitorando lo stato di avanzamento di ogni misura, i benefici per i cittadini, le attività e le scadenze previste e l’importo stabilito per ciascun anno. Grazie a un semplice sistema di filtri, è possibile ricercare gli investimenti e visualizzare quelli a cui si è più interessati.
Dal portale, inoltre, è possibile scaricare il testo integrale del Piano, insieme a molti altri utili documenti di approfondimento.
NEWS 30 LUGLIO 2021
GOVERNANCE DEL PNRR - CONVERSIONE IN LEGGE
In G.U. n. 181 del 30 luglio 2021 è pubblicata la Legge 29 luglio 2021, n. 108 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, recante governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure".
Consulta qui il testo del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77 coordinato con la legge di conversione 29 luglio 2021, n. 108.
NEWS 19 LUGLIO 2021
IL PNRR IN 10 GUIDE: ON LINE LE SCHEDE ILLUSTRATE
Che cos'è il Piano nazionale di ripresa e resilienza, quali riforme dovrà approvare l'Italia nei prossimi cinque anni, come cambierà la Pubblica amministrazione e che opportunità avranno famiglie, Comuni e imprese?
Tutto quello che bisogna sapere sul Pnrr è illustrato e raccontato con un linguaggio chiaro e immediato nelle 10 guide “L’Italia riparte-Il Pnrr in sintesi”, disponibili sul sito internet di LineaAmica.
L’iniziativa è realizzata da Formez Pa, d’intesa con il Ministro per la Pubblica amministrazione e il Dipartimento della Funzione pubblica, per rispondere alle domande più comuni sul Pnrr e così renderlo patrimonio condiviso della collettività.
Un Piano di tutti, per tutti
Le guide, oltre a fornire un quadro generale del Piano, delle sue 6 missioni e delle loro 16 Componenti, descrivono le principali novità e ricadute divise per settori e destinatari. Approfondimenti ad hoc sono dedicati alla Pubblica amministrazione, al Sud, alla ricerca, alla governance e alla dotazione finanziaria del Pnrr.
Nelle guide, in pillole, il documento chiave per la ricostruzione del Paese:
- Il Pnrr in sintesi
- Il Pnrr - La riforma della Pa
- Il Pnrr per i Comuni
- Il Pnrr per le imprese
- Il Pnrr per le famiglie
- Il Pnrr per le Pubbliche amministrazioni
- Il Pnrr per la ricerca e l'innovazione
- Il Pnrr per il Mezzogiorno
- Il Pnrr - Governance, attuazione, impatto
- Le 16 componenti del Pnrr - dotazione finanziaria
NEWS 13 LUGLIO 2021
APPROVAZIONE DEFINITIVA DEL PNRR ITALIANO
Il 13 luglio 2021 il PNRR dell'Italia è stato definitivamente approvato con Decisione di esecuzione del Consiglio, che ha recepito la proposta di decisione della Commissione europea. La Decisione è accompagnata da un allegato con cui vengono definiti, in relazione a ciascun investimento e riforma, precisi obiettivi e traguardi, cadenzati temporalmente, al cui conseguimento si lega l'assegnazione delle risorse, prevista su base semestrale.
Il Piano delinea un articolato pacchetto di riforme e investimenti al fine di accedere alle risorse finanziarie messe a disposizione dall'Unione europea con il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility - RRF), perno della strategia di ripresa post-pandemica finanziata tramite il programma Next Generation EU (NGEU).
Le misure previste dal PNRR si articolano intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. Seguendo le linee guida definite dalla normativa europea, il Piano raggruppa i progetti di investimento in 6 Missioni, articolate in 16 Componenti, per un totale di 43 ambiti di intervento.
Grazie all'adozione delle decisioni di esecuzione del Consiglio sull'approvazione dei piani, gli Stati membri possono concludere convenzioni di sovvenzione e accordi di prestito che consentiranno un prefinanziamento fino al 13 % dell'importo totale di ciascun piano, che per l'Italia è pari a 25 miliardi di euro.
Per un'analisi del PNRR dell'Italia e della Decisione di esecuzione del Consiglio si rinvia al dossier dei Servizi studi di Camera e Senato e all'apposita sezione del Portale delle documentazione della Camera dei deputati.
NEWS 31 MAGGIO 2021
GOVERNANCE DEL PNRR
In G.U. n. 129 del 31 maggio 2021, ed. straordinaria, è pubblicato il Decreto-Legge 31 maggio 2021, n. 77 "Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure".
Di seguito alcune tra le principali previsioni del testo.
STRUTTURA DELLA GOVERNANCE DEL PNRR
La governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è articolata su più livelli.
Responsabilità di indirizzo
La responsabilità di indirizzo del Piano è assegnata alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Viene istituita una Cabina di regia, presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri, alla quale partecipano di volta in volta i Ministri e i Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri competenti in ragione delle tematiche affrontate in ciascuna seduta.
La Cabina di regia esercita poteri di indirizzo, impulso e coordinamento generale sull’attuazione degli interventi del PNRR.
Alle sedute della Cabina di regia partecipano i Presidenti di Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano quando sono esaminate questioni di competenza regionale o locale, nonché il Presidente della Conferenza, su questioni d’interesse di più Regioni o Province autonome. Possono essere inoltre invitati, a seconda della tematica affrontata, i rappresentanti dei soggetti attuatori e dei rispettivi organismi associativi e i referenti o rappresentanti del partenariato economico e sociale.
Viene istituita una Segreteria tecnica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che supporta le attività della Cabina di regia, la cui durata temporanea è superiore a quella del Governo che la istituisce e si protrae fino al completamento del PNRR entro il 31 dicembre 2026.
La Cabina di Regia, affiancata dalla Segreteria tecnica, assicura relazioni periodiche al Parlamento e alla Conferenza Unificata, e aggiorna periodicamente il Consiglio dei Ministri.
Presso la Presidenza viene anche istituita un’Unità per la razionalizzazione e il miglioramento dell’efficacia della regolazione, con l’obiettivo di superare gli ostacoli normativi, regolamentari e burocratici che possono rallentare l’attuazione del Piano.
È istituito, poi, un Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale composto da rappresentanti delle parti sociali, del Governo, delle Regioni, degli Enti locali e dei rispettivi organismi associativi, delle categorie produttive e sociali, del sistema dell’università e della ricerca scientifica e della società civile.
Il Tavolo svolge una funzione consultiva nelle materie connesse all’attuazione del PNRR e può segnalare alla Cabina di regia ogni profilo ritenuto rilevante per la realizzazione del PNRR, anche per favorire il superamento di circostanze ostative e agevolare l’efficace e celere attuazione degli interventi
Monitoraggio e rendicontazione
Il monitoraggio e la rendicontazione del Piano sono affidati al Servizio centrale per il PNRR, istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF), che rappresenta il punto di contatto nazionale con la Commissione europea per l’attuazione del Piano.
Inoltre, presso il MEF è istituito un ufficio dirigenziale presso la Ragioneria dello Stato con funzioni di audit del PNRR e di monitoraggio anticorruzione.
Ogni Amministrazione centrale titolare di interventi previsti dal PNRR individua (o costituisce ex novo) una struttura di coordinamento che agisce come punto di contatto con il Servizio centrale per il PNRR.
Realizzazione degli interventi
Alla realizzazione operativa degli interventi previsti dal PNRR provvedono i singoli soggetti attuatori: le Amministrazioni centrali, le Regioni e le Province autonome e gli enti locali, sulla base delle specifiche competenze istituzionali o della diversa titolarità degli interventi definita nel PNRR.
Consulta qui per ulteriori informazioni.
NEWS 22 GIUGNO 2021
NextGenerationEU: la Commissione europea approva il piano per la ripresa e la resilienza dell'Italia da 191,5 miliardi di €
La Commissione europea ha adottato oggi una valutazione positiva del piano per la ripresa e la resilienza dell'Italia, tappa importante verso l'erogazione di 68,9 miliardi di € di sovvenzioni e 122,6 miliardi di € di prestiti nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Questi finanziamenti agevoleranno l'attuazione delle misure fondamentali di investimento e riforma delineate nel piano nazionale per la ripresa e la resilienza e saranno essenziali per aiutare l'Italia a uscire più forte dalla pandemia di COVID-19.
Il dispositivo per la ripresa e la resilienza, al centro di NextGenerationEU, metterà a disposizione fino a 672,5 miliardi di € (a prezzi correnti) a sostegno degli investimenti e delle riforme in tutta l'UE. Il piano italiano si iscrive nel quadro di una risposta coordinata e senza precedenti dell'UE alla crisi COVID-19, una risposta che si propone di affrontare le sfide comuni europee, perseguendo la transizione verde e digitale, e di rafforzare la resilienza economica e sociale e la coesione del mercato unico.
L'analisi della Commissione, basata sui criteri stabiliti nel regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza, ha valutato in particolar modo se gli investimenti e le riforme esposti nel piano italiano sostenessero la transizione verde e digitale, se contribuissero a risolvere le criticità individuate nell'ambito del semestre europeo e se rafforzassero il potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro e la resilienza economica e sociale dell'Italia.
Garantire la transizione verde e digitale dell'Italia
Nella sua valutazione la Commissione ha appurato che il piano dell'Italia riserva il 37% della spesa totale a misure di sostegno agli obiettivi climatici: include tra l'altro investimenti per finanziare un programma di ristrutturazioni su larga scala finalizzato a migliorare l'efficienza energetica degli edifici, nonché interventi per promuovere l'uso di fonti di energia rinnovabile, idrogeno compreso. Dedica inoltre un'attenzione particolare alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dei trasporti, con investimenti nella mobilità urbana sostenibile e nelle infrastrutture ferroviarie.
Dalla valutazione della Commissione risulta che il 25% della dotazione complessiva del piano dell'Italia è destinato a misure che favoriscono la transizione digitale, tra cui investimenti nella digitalizzazione delle imprese e nell'ampliamento delle reti ultraveloci a banda larga e della connettività 5G. Altri investimenti sono tesi alla digitalizzazione della pubblica amministrazione: gli interventi previsti in tal senso interesseranno tanto la pubblica amministrazione in generale quanto i settori della sanità, della giustizia e dell'istruzione.
Rafforzare la resilienza economica e sociale dell'Italia
La Commissione ritiene che il piano italiano contempli un'ampia gamma di riforme e investimenti sinergici che contribuiscono a dare una risposta efficace a tutte o a gran parte delle sfide sociali ed economiche su cui vertevano le raccomandazioni specifiche per paese rivolte dal Consiglio all'Italia nel 2019 e nel 2020 nel quadro del semestre europeo. Il piano comprende infatti misure volte ad aumentare la sostenibilità delle finanze pubbliche e la resilienza del settore sanitario, rendere più efficaci le politiche attive del mercato del lavoro e migliorare i risultati scolastici. Ci si attende inoltre che il piano stimolerà gli investimenti al fine di ridurre le disparità regionali, accrescere l'efficacia della pubblica amministrazione e l'efficienza del sistema giudiziario, migliorare il contesto imprenditoriale ed eliminare gli ostacoli alla concorrenza.
Il piano rappresenta una risposta completa e adeguatamente equilibrata alla situazione economica e sociale dell'Italia e contribuisce quindi in modo appropriato ai sei pilastri elencati nel regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza.
Sostenere progetti faro di investimento e riforma
Il piano dell'Italia presenta proposte in sei settori faro a livello europeo. Si tratta di progetti di investimento specifici, che affrontano questioni comuni a tutti gli Stati membri in settori che generano crescita e occupazione e sono funzionali alla duplice transizione: l'Italia ha proposto ad esempio di stanziare 12,1 miliardi di € per l'efficientamento energetico degli edifici residenziali, 32,1 miliardi di € per la mobilità sostenibile e 13,4 miliardi di € per la digitalizzazione delle imprese.
Stando alla valutazione nessuna delle misure incluse nel piano arreca danni significativi all'ambiente, nel rispetto dei requisiti fissati dal regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza.
I sistemi di controllo predisposti dall'Italia sono ritenuti adatti a proteggere gli interessi finanziari dell'Unione. Il piano illustra sufficientemente nel dettaglio le modalità con cui le autorità nazionali intendono prevenire, rilevare e correggere i casi di conflitto di interessi, corruzione e frode in relazione all'uso dei fondi.
Prossime tappe
La Commissione ha adottato oggi una proposta di decisione per fornire all'Italia 68,9 miliardi di € di sovvenzioni e 122,6 miliardi di € di prestiti nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Di norma il Consiglio dispone di quattro settimane di tempo per adottarla.
L'approvazione del Consiglio consentirebbe di erogare all'Italia 24,9 miliardi di € di prefinanziamento, vale a dire il 13% dell'importo totale stanziato a suo favore.
La Commissione autorizzerà l'erogazione di ulteriori fondi se e quando saranno conseguiti in maniera soddisfacente i traguardi e gli obiettivi previsti nel piano per la ripresa e la resilienza, che riflettono i progressi compiuti nella realizzazione degli investimenti e delle riforme.
Consulta qui:
Domande e risposte sul dispositivo per la ripresa e la resilienza
Scheda informativa sul piano per la ripresa e la resilienza dell'Italia
Dispositivo per la ripresa e la resilienza
Regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza
NEWS 7 MAGGIO 2021
FONDO COMPLEMENTARE AL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (*)
(*) convertito in LEGGE1 luglio 2021, n. 101
In G.U. n. 108 del 7 maggio 2021 è pubblicato il Decreto-Legge 6 maggio 2021, n. 59 "Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti". (*)
(*) vedi anche l'Avviso di rettifica pubblicato in G.U. n. 111 dell'11 maggio 2021
Con il decreto-legge è stato approvato il Piano nazionale per gli investimenti complementari finalizzato ad integrare con risorse nazionali gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per complessivi 30.622,46 milioni di euro per gli anni dal 2021 al 2026.
Gli interventi riguardano i seguenti ambiti:
- servizi digitali e cittadinanza digitale – Piattaforma PagoPA e App “IO”;
- tecnologie satellitari ed economia spaziale;
- riqualificazione edilizia residenziale pubblica;
- interventi per le aree del terremoto;
- “Ecobonus e Sismabonus”;
- infrastrutture e mobilità sostenibili (rinnovo flotte, bus, treni e navi verdi) per la sostenibilità ambientale dei porti e il miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza delle strade;
- investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali e per altri interventi in materia;
- salute, ambiente e clima; ospedale sicuro e sostenibile; ecosistema innovativo della salute;
- Case dei servizi di cittadinanza digitale; transizione 4.0; accordi per l’innovazione;
- costruzione e miglioramento di padiglioni e spazi per strutture penitenziarie per adulti e minori;
- contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo;
- iniziative di ricerca per le tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale.
Si prevede, inoltre, l’incremento della dotazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) relativo al periodo di programmazione 2021-2027, per un importo di 15,5 miliardi di euro.
Si stabilisce, anche, che gli eventuali minori oneri rilevati, anche in via prospettica, a seguito del monitoraggio degli effetti finanziari derivanti dal riconoscimento dell’agevolazione su Ecobonus e Sismabonus, rispetto alla previsione tendenziale, siano vincolati alla proroga del termine della fruizione dell’agevolazione, da definire con successivi provvedimenti legislativi nei limiti dei risparmi risultanti.
Infine, si dispongono autorizzazioni di spesa per la linea ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria e per il 2° lotto funzionale attraversamento di Vicenza.
NEWS 5 MAGGIO 2021
Sul sito del Governo, pubblicato il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) trasmesso alla Commissione europea.
NEWS 27 APRILE 2021
Il 25 aprile il Governo ha trasmesso al Parlamento il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR); il PNRR ha quindi ricevuto il via libera dalla Camera e dal Senato il 27 aprile.
Il Piano si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica.
Il Piano italiano prevede investimenti pari a 191,5 miliardi di euro, finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, lo strumento chiave del NGEU.
Ulteriori 30,6 miliardi sono parte di un Fondo complementare, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile.
Il totale degli investimenti previsti è pertanto di 222,1 miliardi di euro.
Il Piano include inoltre un corposo pacchetto di riforme, che toccano, tra gli altri, gli ambiti della pubblica amministrazione, della giustizia, della semplificazione normativa e della concorrenza.
Si tratta di un intervento epocale, che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale.
Il Piano ha come principali beneficiari le donne, i giovani e il Mezzogiorno e contribuisce in modo sostanziale a favorire l’inclusione sociale e a ridurre i divari territoriali.
Nel complesso, il 27% el Piano è dedicato alla digitalizzazione, il 40% agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico, e più del 10% alla coesione sociale.
Il Piano si organizza lungo sei missioni.
La prima missione, “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”, stanzia complessivamente 49,2 miliardi – di cui 40,7 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 8,5 miliardi dal Fondo.
I suoi obiettivi sono promuovere la trasformazione digitale del Paese, sostenere l’innovazione del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l’Italia, turismo e cultura.
Gli investimenti previsti nel piano assicurano la fornitura di banda ultra-larga e connessioni veloci in tutto il Paese.
In particolare, portano la connettività a 1 Gbps in rete fissa a circa 8,5 milioni di famiglie e a 9.000 edifici scolastici che ancora ne sono privi, e assicurano connettività adeguata ai 12.000 punti di erogazione del Servizio Sanitario Nazionale.
Viene avviato anche un Piano Italia 5G per il potenziamento della connettività mobile in aree a fallimento di mercato.
Il Piano prevede incentivi per l’adozione di tecnologie innovative e competenze digitali nel settore privato, e rafforza le infrastrutture digitali della pubblica amministrazione, ad esempio facilitando la migrazione al cloud.
Per turismo e cultura, sono previsti interventi di valorizzazione dei siti storici e di miglioramento delle strutture turistico-ricettive.
La seconda missione, “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, stanzia complessivamente 68,6 miliardi – di cui 59,3 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 9,3 miliardi dal Fondo.
I suoi obiettivi sono migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva.
Il Piano prevede investimenti e riforme per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti, per raggiungere target ambiziosi come il 65 per cento di riciclo dei rifiuti plastici e il 100 per cento di recupero nel settore tessile.
Il Piano stanzia risorse per il rinnovo del trasporto pubblico locale, con l’acquisto di bus a bassa emissione, e per il rinnovo di parte della flotta di treni per il trasporto regionale con mezzi a propulsione alternativa.
Sono previsti corposi incentivi fiscali per incrementare l’efficienza energetica di edifici privati e pubblici. Le misure consentono la ristrutturazione di circa 50.000 edifici l’anno.
Il Governo prevede importanti investimenti nelle fonti di energia rinnovabile e semplifica le procedure di autorizzazione nel settore.
Si sostiene la filiera dell’idrogeno, e in particolare la ricerca di frontiera, la sua produzione e l’uso locale nell’industria e nel trasporto.
Il Piano investe nelle infrastrutture idriche, con l’obiettivo di ridurre le perdite nelle reti per l’acqua potabile del 15 per cento, e nella riduzione del dissesto idrogeologico.
La terza missione, “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile”, stanzia complessivamente 31,4 miliardi – di cui 25,1 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 6,3 miliardi dal Fondo.
Il suo obiettivo primario è lo sviluppo razionale di un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile e estesa a tutte le aree del Paese.
Il Piano prevede un importante investimento nei trasporti ferroviari ad alta velocità. A regime, vengono consentiti significativi miglioramenti nei tempi di percorrenza, soprattutto nel centro-sud.
Ad esempio, si risparmierà 1 ora e 30 minuti sulla tratta Napoli-Bari, 1 ora e 20 minuti sulla tratta Roma-Pescara, e 1 ora sulla tratta Palermo-Catania.
Il Governo investe inoltre nella modernizzazione e il potenziamento delle linee ferroviarie regionali, sul sistema portuale e nella digitalizzazione della catena logistica.
La quarta missione, “Istruzione e Ricerca”, stanzia complessivamente 31,9 miliardi di euro – di cui 30,9 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 1 miliardo dal Fondo.
Il suo obiettivo è rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico.
Il Piano investe negli asili nido, nelle scuole materne, nei servizi di educazione e cura per l’infanzia. Crea 152.000 posti per i bambini fino a 3 anni e 76.000 per i bambini tra i 3 e i 6 anni.
Il Governo investe nel risanamento strutturale degli edifici scolastici, con l’obiettivo di ristrutturare una superficie complessiva di 2.400.000 metri quadri.
Inoltre, si prevede una riforma dell’orientamento, dei programmi di dottorato e dei corsi di laurea, ad esempio con l’aggiornamento della disciplina dei dottorati e un loro aumento di circa 3.000 unità.
Si sviluppa l’istruzione professionalizzante e si rafforza la filiera della ricerca e del trasferimento tecnologico.
La quinta missione, “Inclusione e Coesione”, stanzia complessivamente 22,4 miliardi – di cui 19,8 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,6 miliardi dal Fondo.
Il suo obiettivo è facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, rafforzare le politiche attive del lavoro e favorire l’inclusione sociale.
Il Governo investe nello sviluppo dei centri per l’impiego e nell’imprenditorialità femminile, con la creazione di un nuovo Fondo Impresa Donna.
Si rafforzano i servizi sociali e gli interventi per le vulnerabilità, ad esempio con interventi dei Comuni per favorire una vita autonoma alle persone con disabilità.
Sono previsti investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali e interventi di rigenerazione urbana per le periferie delle città metropolitane.
La sesta missione, “Salute”, stanzia complessivamente 18,5 miliardi, di cui 15,6 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,9 miliardi dal Fondo.
Il suo obiettivo è rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure.
Il Piano investe nell’assistenza di prossimità diffusa sul territorio e attiva 1.288 Case di comunità e 381 Ospedali di comunità.
Si potenzia l’assistenza domiciliare per raggiungere il 10 per cento della popolazione con più di 65 anni, la telemedicina e l’assistenza remota, con l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali.
Il Governo investe nell’aggiornamento del parco tecnologico e delle attrezzatture per diagnosi e cura, con l’acquisto di 3.133 nuove grandi attrezzature, e nelle infrastrutture ospedaliere, ad esempio con interventi di adeguamento antisismico.
Il Piano rafforza l’infrastruttura tecnologica per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati, inclusa la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Il Piano prevede un ambizioso programma di riforme, per facilitare la sua attuazione e contribuire alla modernizzazione del Paese e all’attrazione degli investimenti.
La riforma della Pubblica Amministrazione affronta i problemi dell’assenza di ricambio generazionale, di scarso investimento sul capitale umano e di bassa digitalizzazione.
Il Piano prevede investimenti in una piattaforma unica di reclutamento, in corsi di formazione per il personale e nel rafforzamento e monitoraggio della capacità amministrativa.
La riforma della giustizia interviene sull’eccessiva durata dei processi e intende ridurre il forte peso degli arretrati giudiziari.
Il Piano prevede assunzioni mirate e temporanee per eliminare il carico di casi pendenti e rafforza l’Ufficio del Processo.
Sono previsti interventi di revisione del quadro normativo e procedurale, ad esempio un aumento del ricorso a procedure di mediazione e interventi di semplificazione sui diversi gradi del processo.
Il Piano prevede inoltre interventi di semplificazione per la concessione di permessi e autorizzazioni, e sul codice degli appalti per garantire attuazione e massimo impatto agli investimenti.
Il Piano include anche riforme a tutela della concorrenza come strumento di coesione sociale e crescita economica. I tempi di queste riforme, che vanno dai servizi pubblici locali a energia elettrica e gas, sono stati pensati tenendo conto delle attuali condizioni dovute alla pandemia.
Il PNRR avrà un impatto significativo sulla crescita economica e della produttività.
Il Governo prevede che nel 2026 il Pil sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto allo scenario di base. Nell’ultimo triennio dell’orizzonte temporale (2024-2026), l’occupazione sarà più alta di 3,2 punti percentuali.
Il Piano destina 82 miliardi al Mezzogiorno su 206 miliardi ripartibili secondo il criterio del territorio, per una quota dunque del 40 per cento.
In particolare, gli investimenti nelle infrastrutture e nella mobilità sostenibile al sud sono pari 14,5 miliardi, il 53 per cento del totale, e intervengono sull’alta velocità, sul sistema portuale e sulla viabilità nell’Italia interna.
Sono stanziati 8,8 miliardi per interventi di inclusione e coesione al sud, pari al 39 per cento del totale, e 14,6 miliardi per misure nell’istruzione e la ricerca, pari al 46 per cento.
Questi includono la creazione di nuovi asili, un incremento delle infrastrutture sociali, e politiche per il lavoro.
Il PNRR contribuisce a ridurre il divario tra il Mezzogiorno e il resto del Paese.
L’impatto complessivo del PNRR sul Pil nazionale fino al 2026 è stimato in circa 16 punti percentuali. Per il sud, l’impatto previsto è di circa 24 punti percentuali.
Il Piano prevede inoltre un investimento significativo sui giovani e le donne.
Una nuova strategia di politiche per l’infanzia è cruciale per invertire il declino di fecondità e natalità.
I giovani beneficiano dei progetti nei campi dell’istruzione e della ricerca; del ricambio generazionale nella pubblica amministrazione; e del rafforzamento del Servizio Civile Universale.
Per i ragazzi e le ragazze, sono stanziati fondi per l’estensione del tempo pieno scolastico e per il potenziamento delle infrastrutture sportive a scuola.
In particolare, è promossa l’attività motoria nella scuola primaria, anche in funzione di contrasto alla dispersione scolastica.
Per quanto riguarda le donne, il Piano prevede misure di sostegno all’imprenditoria femminile e investimenti nelle competenze tecnico-scientifiche delle studentesse.
Inoltre, l’ampliamento dell’offerta di asili, il potenziamento della scuola per l’infanzia e il miglioramento dell’assistenza ad anziani e disabili aiuteranno indirettamente le donne, che spesso devono sostenere la maggior parte del carico assistenziale delle famiglie.
Per perseguire le finalità relative alle pari opportunità - generazionali e di genere - il Governo intende inserire per le imprese che parteciperanno ai progetti finanziati dal NGEU previsioni dirette a condizionare l’esecuzione dei progetti all’assunzione di giovani e donne.
I criteri sono definiti tenendo conto dell’oggetto del contratto; della tipologia e della natura del singolo progetto.
La governance del Piano prevede una responsabilità diretta dei ministeri e delle amministrazioni locali per la realizzazione degli investimenti e delle riforme entro i tempi concordati, e per la gestione regolare, corretta ed efficace delle risorse.
È previsto un ruolo significativo degli enti territoriali, a cui competono investimenti pari a oltre 87 miliardi di euro.
Il Ministero dell’economia e delle finanze monitora e controlla il progresso nell’attuazione di riforme e investimenti e funge da unico punto di contatto con la Commissione Europea.
Consulta qui il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)
Consulta qui la presentazione del PNRR al Consiglio dei Ministri effettuata dal Ministro dell'Economia
Consulta qui la composizione del PNRR per missioni e componenti
Consulta qui Riforme e Investimenti nelle missioni del PNRR
NEWS 18 FEBBRAIO 2021
NextGenerationEU: approvato il Regolamento sul Recovery and Resilience Facility pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 18 febbraio 2021.
Misure sostenute e requisiti principali
Ai sensi del nuovo Regolamento, gli Stati membri dovranno definire nei rispettivi piani nazionali per la ripresa e la resilienza un pacchetto coerente di riforme e progetti di investimento che copra sei aree di intervento di pertinenza europea:
- transizione verde
- trasformazione digitale
- occupazione e crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
- coesione sociale e territoriale
- salute e resilienza
- politiche per la prossima generazione, l’infanzia e i giovani, comprese l'istruzione e le competenze
Il sostegno sarà connesso alle raccomandazioni specifiche per paese del semestre europeo, che individuano le sfide principali cui ciascuno Stato membro deve far fronte per rafforzare la competitività e la coesione sociale ed economica. Contribuirà inoltre all'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali.
Alcuni dei requisiti fondamentali riguardano gli obiettivi verdi e digitali dell'UE. Almeno il 37% della dotazione di ciascun piano deve sostenere la transizione verde e almeno il 20% la trasformazione digitale. Inoltre, tutte le misure incluse nei piani degli Stati membri dovrebbero rispettare il principio "non arrecare un danno significativo", al fine di tutelare gli obiettivi ambientali dell'UE.
È importante sottolineare che gli Stati membri dovranno anche garantire l'istituzione di adeguati sistemi di controllo per la prevenzione, l'individuazione e la rettifica di casi di corruzione, frode e conflitto di interessi.
Procedura di approvazione e finanziamento
Gli Stati membri hanno tempo fino al 30 aprile, di norma, per presentare alla Commissione i propri piani per la ripresa e la resilienza. La Commissione, in genere, disporrà di un massimo di due mesi per valutare i piani e, successivamente, il Consiglio avrà quattro settimane per adottare la sua decisione in merito all'approvazione definitiva di ciascun piano.
Per i piani approvati nel 2021, gli Stati membri potranno ottenere un prefinanziamento pari a un importo fino al 13% delle sovvenzioni e dei prestiti previsti nel loro piano. Il resto dei fondi sarà versato sulla base del conseguimento dei traguardi e degli obiettivi concordati.
Tuttavia, affinché i fondi possano diventare disponibili, la decisione sulle risorse proprie dell'UE deve essere prima ratificata in tutti gli Stati membri, dal momento che essa autorizza la Commissione a contrarre prestiti sui mercati dei capitali per far fronte alle conseguenze della crisi COVID-19.