Il Comune e l'informazione: dal Bollettino Scolastico a Comune Notizie

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Ultimo aggiornamento Sabato, 28 Gennaio, 2023 - 14:24

La prima testata di cui si abbia riscontro è il "Bollettino scolastico", datato 2 luglio 1922, che uscì "per illustrare e sottolineare il contributo dell'ente locale allo sviluppo degli istituti di istruzione cittadini e della attività di questi a favore delle classi popolari nonostante la grave crisi generale del paese nel dopoguerra, e delle casse comunali in particolare. Ciò mentre il fascismo dava il via alla fase più grave violenta della sua attività nella città, che avrebbe portato alle dimissioni della giunta socialista di lì a poche settimane"... "Vi si segnalavano i dati relativi al bilancio per l'istruzione, alla frequenza ed all'obbligo scolastico, alla attività di doposcuola presso alcuni istituti.
Si segnalavano anche, sommariamente, l'attività della Mutualità Scolastica cittadina e del Patronato, presentando inoltre la raccolta dei regolamenti speciali sull'istruzione elementare approvati dal Comune di Livorno".
A questa testata dalla vita brevissima fa seguito - dal 1926 al 1931, a regime consolidato, cioè - la rivista quindicinale "Lo scolaro Labronico", "foglio ufficiale promosso dall'assessore alla Pubblica Istruzione del Comune ed indirizzato agli alunni delle scuole elementari". Il taglio è diverso: "Con alcune notizie sulle attività scolastiche, esso presentava soprattutto rubriche di intrattenimento con forti intenti educativi". Una pubblicazione di diffusione ideologica, insomma.
"Critica letteraria, critica d'arte, storia e tradizione livornese" costituivano invece gli argomenti trattati nella "Rivista di Livorno", mensile edito dal 1926 al 1927, diretta emanazione del Circolo filologico livornese, che "poté trovare un sostegno più solido e la possibilità di una continuazione diretta attraverso l'appoggio del Comune, che diede vita a "Liburni Civitas", rassegna di attività municipale, specchio ufficiale e celebrativo di Livorno e della sua cultura nel contesto nazionale".
Liburni civitas, edita dal 1928 al 1942, era composta da una parte dedicata all'arte, alla letteratura, alla storia di argomento livornese, successivamente arricchite da un "notiziario cittadino" e dalle "noterelle bibliografiche livornesi, curate da Ersilio Michel. Nella seconda parte, furono aggiunti i dati statistici, demografici, e quelli relativi alla sanità e alla annona. La rivista, sia pure all'interno di una politica di non opposizione, si mantenne tuttavia abbastanza indipendente nella scelta dei contenuti e dei collaboratori.
Nel 1951, e fino al 1961 riprende le pubblicazioni la "Rivista di Livorno" "Rassegna di attività municipale a cura del Comune", cui in seguito verrà aggiunto, in appendice, il"Bollettino di statistica". "Lungi da costituire il semplice bollettino del Comune, resoconto delle attività di governo dell'ente locale, il periodico si sforzò di rappresentare, con una ben curata sintesi, la realtà assai articolata di una città tragicamente colpita, ma che stava rapidamente riprendendo il suo ruolo di importante centro industriale nell'ambito della regione. Il periodico cessò le pubblicazioni nel dicembre del 1961, con un fascicolo dedicato alla situazione della cantieristica italiana.
Nel febbraio dell'anno successivo viene registrata una nuova testata, il "Notiziario del Comune di Livorno", che, con una curiosa vicenda editoriale, viene nuovamente registrato nel 1966, per cessare definitivamente le pubblicazioni nel 1971. La testata è essenzialmente dedicata a resoconti delle attività comunali.
Dal 1966 al 1970 il Comune pubblica anche il "Bollettino di statistica e notiziario socio-economico", con cui si ottempera in forma diretta (cioè senza ricorrere ad un supplemento o ad un annuario) all'obbligo giolittiano di pubblicare periodicamente dati statistici sui principali indicatori del livello di vita.
La successiva testata dal Comune, "L'Indicatore di Livorno" esce in un periodo (dal 1972 al 1983) di grandi cambiamenti nella vita e nella organizzazione del Comune: basti pensare alla attuazione del decentramento amministrativo e alla nascita delle circoscrizioni.
Già da questo periodo si evidenzia quella che è una delle caratteristiche di questo tipo di stampa: la periodicità da rispettare, la costante necessità di informare sugli atti della vita amministrativa in modo coerente ed omogeneo, mal si conciliano con la necessità di una informazione tempestiva sulle varie emergenze, prende quindi corpo il fenomeno dei "supplementi" alla testata, che permettono la soddisfazione anche di esigenze diverse di informazione. A questo fenomeno si può ricondurre la nascita, nel 1969 di un supplemento che prenderà, negli anni le caratteristiche di una vera e propria collana: i Quaderni della Labronica.
Preceduti dalla pubblicazione di un "Notiziario della Biblioteca labronica", quale sorta di appendice al "Notiziario del Comune", i "Quaderni" hanno oggi una loro linea editoriale, diversificata in sezioni, ed il loro legame con la testata periodica è essenzialmente dovuto alla necessità di unificare secondo criteri omogenei la complessiva linea editoriale dell'Ente. I "quaderni", si sono sempre più andati delineando come monografie ampie; ad essi si sono affiancate dal 1989 le sezioni cataloghi  e dal 1990 studi e testi.
Le ultime collane all'interno della linea editoriale dell'ente, tutte di argomento "emergente", sono i "Quaderni dell'Ambiente", di cui è uscito il numero 1 nel giugno 1992, i "Quaderni dell'Acquario", i "Quaderni del Museo Fattori", "Conoscere, prevenire, curare", collana dei servizi sociali.
Dopo la cessazione dell'"Indicatore", nel1983, il 1984 vede la nascita di un progetto editoriale diverso, basato sull'avvio di due periodici: uno, CN-Comune Notizie, destinato a raccogliere le notizie relative alla vita istituzionale, l'altro "Livorno", che nasce "con l'intento di divenire punto di riferimento informativo sui numerosi problemi che interessavano la città, e con la volontà di rappresentare lo sforzo prodotto dall'ente locale per giungere ad un rapporto più diretto e continuo con la popolazione". Per i costi piuttosto alti e per il fatto di inserirsi in una fascia di mercato in cui si contano autorevolissimi "concorrenti"la rivista ha però vita breve, e cessa le pubblicazioni dopo il quarto fascicolo.
Con varie vicissitudini CN-Comune Notizie continua invece la pubblicazione di quelle notizie di vita amministrativa che particolarmente possono interessare il cittadino (autorizzazioni, gare, licenze, concessioni edilizie, sintesi di deliberazioni), affiancato da numerosi supplementi su argomenti di informazione istituzionale, con particolare riguardo per le guide ai servizi.
Il primo elemento emergente da questo breve quadro, risulta essere il costante sforzo compiuto dall'Amministrazione, anche in anni politicamente ed economicamente difficili, di darsi uno strumento non solo di informazione, ma anche - in qualche modo - di promozione dell'immagine della città, attraverso la valorizzazione della sua storia sociale, culturale, artistica, economica.
Il secondo elemento che appare innegabile è il costante interesse da parte di un'utenza più ristretta, cittadina e non, per una pubblicistica di qualità: lo testimoniano la lunga vita della Rivista di Livorno e per altro verso la crescente specializzazione dei Quaderni della Labronica.
Da quanto sin qui accennato, e da una attenta analisi del pubblicato, appaiono chiari alcuni elementi di cui si è tenuto conto in vista della riorganizzazione della attività editoriale del Comune, che ha portato all'uscita della nuova serie di CN e della Rivista del Comune, nel marzo 1992.
Editorialmente, è apparso opportuno mantenere viva la testata già esistente, per dare un segnale della continuità della pubblicazione di tutte le informazioni a carattere "istituzionale", cambiando ne però l'aspetto grafico. Con la stessa testata, ma con veste grafica e sottotitolo diversi (Rivista del Comune di Livorno) a CN è stata affiancata una rivista, che ospita di volta in volta i contributi che giungono all'esame del Comitato editoriale, nominato dal Consiglio fra persone che "per le proprie caratteristiche professionali, morali, culturali, si pongono al di sopra delle parti".
Oggi la redazione si amplia e imbocca la via telematica e si apre idealmente a tutti coloro che, anche attraverso questo nuovo mezzo, vorranno fornire indicazioni, suggerimenti, contributi.

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