Come convivere con i gabbiani in città

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Ultimo aggiornamento Mercoledì, 12 Dicembre, 2018 - 14:50

La vita del gabbiano reale
Il gabbiano reale nidifica da aprile a luglio presso scogliere e isole.

I nidiacei restano nei pressi del nido fino a 40 giorni, dopodichè si involano. I giovani impiegano tre anni per diventare adulti.
La dieta è onnivora: è uno "spazzino" per ogni rifiuto commestibile. Preda anche di altri animali (compresi i colombi di città) ed i nidi degli altri uccelli.

Convivere con i gabbiani: le problematiche
La presenza del gabbiano reale in ambiente urbano può determinare alcuni "problemi di convivenza" con i cittadini:
- imbrattamento di tetti, edifici e manufatti
- disturbo e rumore, anche nelle ore notturne
- ostilità nei confronti degli "intrusi" presso il nido
- interazioni presso le discariche di rifiuti urbani
- potenziale rischi sanitari

Cosa può fare il cittadino?
- può segnalare all'amministrazioni comunali la propria opinione ed i problemi eventualmente riscontrati;
- a livello diretto, il privato può:

LIMITARE LUOGHI DI NIDIFICAZIONE E SOSTA SUGLI EDIFICI
E' un metodo incruento da impiegare secondo questi accorgimenti:
- su superfici lineari (filo di gronda dei tetti, cornicioni, comignoli, ecc.) occorre installare "dissuasori d'appoggio" meccanici (puntali, filo ombrello, cuneo inclinato 45°-60°);
- per impedire l'accesso su tetti, terrazze o altre strutture si deve disporre, sopra la superficie da proteggere, una trama di fili metallici o nylon di diametro 3 mm, con spaziature tra 50 cm e 3 m;
- utili anche le "reti antintrusione" in plastica o metallo, a maglia 10 x 10 o 20 x 20 cm;- esistono anche deterrenti ottici (nastri colorati, bandiere riflettenti, effige di rapaci, ecc.) e acustici (petardi, richiami di allarme). Il limite di questi sistemi è l'assuefazione, che si può sviluppare nei gabbiani anche in tempi rapidi;
- Nelle situazioni più critiche (presenza dei piccoli presso i nidi) a coloro che devono accedere ai tetti (es. muratori, installatori di antenne) si consiglia di indossare un caschetto di protezione;

LIMITARE LE FORNITURE DI CIBO
Anche con questa azione si interviene sulle risorse ambientali, cercando di limitare l'innaturale quantità di cibo che l'uomo mette, volontariamente o meno, a disposizione dei gabbiani.
Una semplice  legge ecologica indica che "meno cibo = meno individui"
E' necessario sapere che il cibo generalmente distribuito, come il pane e la pasta, è poco nutriente (povero di sali minerali e di vitamine) e crea squilibri alimentari.

No enormi sacchi di pane raffermo!
Troppo cibo significa una qualità della vita scadente per gli stessi gabbiani.
E' bene evitare che i gabbiani diventino troppo confidenti: non dare cibo durante le traversate dei traghetti.

Si ricorda che nidi, uova e nidiacei degli uccelli selvatici sono protetti ai sensi della legge 157/92

 

Linee guida per contenere i disagi
E' importante sapere che non esiste un unico metodo efficace: per avere successo occorre impiegare un insieme di azioni coordinate.

Il progetto "Convivere con i gabbiani"
Comune di Livorno, Azienda USL 6 di Livorno e LIPU stanno studiando insieme il fenomeno della crescente presenza dei gabbiani in città. Da alcuni anni anche il Centro Ornitologico Toscano (COT) sta effettuando censimenti della popolazione nidificante in città. Questi elementi sono essenziali per mettere a punto una strategia corretta, che dovrà essere ecologica, economicamente sostenibile, tenendo presenti esigenze e comportamenti dei cittadini.
L'obiettivo è la riduzione dei disagi cercando una giusta convivenza tra cittadini e gabbiani

Indirizzi utili

A.U.S.L. n.6 di Livorno
Dipartimento di Prevenzione U.F. Sanità Pubblica Veterinaria
Borgo S. Jacopo, 59
a.veterinaria@nord.usl6.toscana.it

LIPU Sezione di Livorno c/o CRUMA (Centro Recupero Uccelli Marini e Acquatici)
Via delle Sorgenti, 430
cruma.livorno@lipu.it

LIPU Sede Nazionale
Via Trento, 49 Livorno
info@lipu.it; www.lipu.it
 

 

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