LA RISPOSTA DELL'UNIONE EUROPEA NELL'EMERGENZA COVID-19

Ultimo aggiornamento

Ultimo aggiornamento Lunedì, 4 Gennaio, 2021 - 13:49

RECOVERY FUND

Il 21 luglio 2020 a Bruxelles si è conclusa l’assemblea straordinaria per l’accordo sul recovery fund.
Dopo svariati giorni di negoziati, i 27 hanno raggiunto un accordo in comune sul prossimo bilancio 2021-2027. Per la prima volta nella storia si raggiunge il debito in comune, il bilancio per i prossimi sette anni avrà un valore di 1.074 miliardi di euro.
Il Fondo per la ripresa, vanta un valore di 750 miliardi di euro sui mercati, verranno distribuiti sussidi per 390 miliardi e prestiti per 360 miliardi.

- LA NECESSITA’ DEL RECOVERY FUND

Nonostante ci siano state molte diatribe tra tutti i leader europei, la preoccupazione di un’imminente crisi economica senza precedenti  ha riunito tutti i paesi sotto un’unica direzione. Questa volta a differenza della scorsa crisi economica che travolse Grecia e Italia, l’impatto sarebbe stato così devastante da colpire anche i paesi più dinamici del nord.

ITALIA- Alla fine dell’accordo l’Italia con Giuseppe Conte riesce ad ottenere ben 209 miliardi, di cui 80 miliardi in contributi e il resto in prestiti a basso tasso da investire negli anni a venire e rimborsare tra il 2026 e il 2058.

- LA DIVISIONE DEI PAESI:

I principali punti di discussione che hanno portato più volte allo scontro tra i paesi erano:

- L’ammontare degli aiuti a fondo perduto.
Inizialmente l’ammontare proposto dalla commissione per il fondo era di 500 miliardi, considerati eccessivi dai paesi “frugali”, risolto grazie all’intervento del presidente Charles Michel che ha portato il risultato attuale.

- La “governance” sull’erogazione dei fondi.
Uno dei problemi era anche la sorveglianza sulla spesa di questi fondi. Come è possibile decidere se le liquidità finanziarie saranno in linea con la nuova politica europea? L’Olanda pretendeva il veto se i piani di investimento e riforme degli stati beneficiari del fondo non saranno ritenute in linea con gli accordi. Cosa che non è stata condivisa dagli altri stati membri. Gli Stati sono chiamati ad accettare i vari piani di riforma in base a maggioranza qualificata. Se poi un Paese ha ancora dei rilievi, può sottoporre la questione al Consiglio Ue.

- Gli sconti
il gruppo dei “frugali” ha chiesto di ampliare l'entità dei rimborsi che in qualità di contributori netti ricevono per compensare i loro versamenti al bilancio Ue. Sono stati accontentati e gli ‘sconti’ continueranno così a comparire anche nel bilancio Ue 2021-2027 e saranno anche più alti.

 

Gli importi nell'ambito dei NGEU per i singoli programmi sono i seguenti:

• Recovery and Resilience Facility (RRF)  EUR 672.5 miliardi of which loans EUR 360 miliardi of which grants     EUR 312.5 miliardi

• ReactEU: EUR 47.5 miliardi

• Horizon Europe: EUR 5 miliardi

• InvestEU: EUR 5.6 miliardi

• Rural Development:  EUR 7.5 miliardi

• Just Transition Fund (JTF): EUR 10 miliardi

• RescEU: EUR 1.9 miliardi

• Total:  EUR 750 miliardi

 

 

 


La Commissione europea sta coordinando una risposta comune europea alla pandemia di coronavirus. Stiamo agendo con decisione per rafforzare i settori della sanità pubblica e attenuare l'impatto socioeconomico nell'Unione europea. Stiamo mobilitando tutti i mezzi a nostra disposizione per aiutare i nostri Stati membri a coordinare le loro risposte nazionali e stiamo fornendo informazioni obiettive sulla diffusione del virus e sugli sforzi efficaci per contenerlo. 

La presidente von der Leyen ha istituito un team di risposta al coronavirus a livello politico per coordinare la nostra risposta alla pandemia.

In questo periodo di crisi, in tutta l'Unione europea, i paesi, le regioni e le città stanno tendendo la mano ai loro vicini e viene fornita assistenza ai più bisognosi: si effettuano donazioni di dispositivi di protezione come le mascherine, si prestano cure oltrefrontiera a pazienti malati e si riportano a casa i cittadini rimasti isolati altrove. Questa è l'espressione migliore della solidarietà europea.

Consulta qui per maggiori informazioni.


PANORAMICA DELLA RISPOSTA DELLA COMMISSIONE

La Commissione europea è attiva su tutti i fronti per contenere la diffusione del coronavirus, sostenere i sistemi sanitari nazionali, proteggere e salvare vite umane e contrastare le conseguenze socioeconomiche della pandemia con misure senza precedenti a livello sia nazionale che dell'UE.

Consulta qui per maggiori informazioni


APPROVATE LE MODIFICHE AGLI AIUTI DI STATO PER L'ITALIA

La Commissione approva il 16 giugno 2020 il regime di garanzia modificato dell’Italia a sostegno di lavoratori autonomi, PMI e imprese a media capitalizzazione colpiti dal coronavirus.

La Commissione europea ritiene che le modifiche del regime già approvato dell’Italia per compensare i lavoratori autonomi e le imprese (con meno di 500 dipendenti) colpiti dalla pandemia di coronavirus è in linea con le norme dell'UE in materia di aiuti di Stato, in particolare con il quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato adottato dalla Commissione il 19 marzo scorso e successivamente modificato il 3 aprile e l’8 maggio.

Il regime dell’Italia era stato approvato il 13 aprile scorso con il numero SA.56966. Il bilancio del regime è notevolmente aumentato e, come notificato dall'Italia, ammonta ora a 25 miliardi di EUR (rispetto agli 1,7 miliardi iniziali) e dovrebbe mobilitare 150 miliardi di EUR. Inoltre, la scadenza dei prestiti integralmente garantiti per un importo massimo fino a 30 000 EUR è stata posticipata da sei a dieci anni.

La Commissione ha concluso che il regime, come modificato, resta necessario, adeguato e proporzionato per porre rimedio a un grave turbamento dell'economia italiana, in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE e con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo. La Commissione ha approvato il regime modificato ai sensi delle norme UE in materia di aiuti di Stato.

Consulta qui la Decisione SA.57625 - Decision not to raise objections - disponibile nel registro degli aiuti di Stato sul sito internet della Commissione.


LE 10 RISPOSTE UE ALL'EMERGENZA COVID-19

Consulta qui le slide informative


SURE

Il nuovo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un'emergenza (SURE) è pensato per aiutare a proteggere i posti di lavoro e i lavoratori che risentono della pandemia di coronavirus. Fornirà assistenza finanziaria per un totale di 100 miliardi di € sotto forma di prestiti, concessi dall'UE agli Stati membri a condizioni favorevoli. I prestiti aiuteranno gli Stati membri ad affrontare aumenti repentini della spesa pubblica per il mantenimento dell'occupazione: nello specifico, concorreranno a coprire i costi direttamente connessi all'istituzione o all'estensione di regimi nazionali di riduzione dell'orario lavorativo e di altre misure analoghe per i lavoratori autonomi introdotte in risposta all'attuale pandemia di coronavirus.

Consulta qui le slide informative di SURE

Consulta qui per maggiori informazioni

 

 

 

Share button

Torna in cima alla pagina