“Una famiglia per una famiglia”, giovedì 16 settembre nuova presentazione del progetto

L'appuntamento servirà a chiarire a chi è interessato gli aspetti dell'affiancamento familiare

Livorno, 13 settembre 2021 – Giovedì 16 settembre alle ore 18 al Centro Affidi  (Villa Serena  - via di Montenero,176) sarà illustrato, dopo una prima presentazione avvenuta lo scorso luglio, l’affiancamento familiare ed il progetto “Una famiglia per una famiglia”.

Il Comune di Livorno sta infatti sperimentando l'affiancamento familiare con il progetto  ”Una famiglia per una famiglia”. Si tratta di una forma innovativa di intervento sociale pensato per offrire un sostegno temporaneo a famiglie fragili che vivono un periodo di difficoltà nella gestione della propria vita quotidiana. 

Lo scorso aprile è stato siglato l'accordo di collaborazione tra il Comune  e la Fondazione Paideia onlus di Torino che ha dato avvio alla sperimentazione del progetto sul territorio livornese. 

L'obiettivo dell'Amministrazione Comunale è quello di costruire le condizioni per valutare l'inserimento dell’affiancamento familiare nell’offerta dei servizi territoriali. 

L’idea alla base dell'affiancamento familiare è molto semplice e valorizza le esperienze di sostegno e aiuto informale che, storicamente, sono sempre esistite: una famiglia solidale sostiene e aiuta un’altra famiglia in temporanea difficoltà, coinvolgendo tutti i componenti di entrambi i nuclei. 

Si tratta di una forma di prossimità basata sullo scambio, la relazione e la reciprocità tra famiglie. 
L'affiancamento è un intervento dal carattere  preventivo, orientato alla prevenzione dell’allontanamento dei minori dalla propria famiglia d’origine. 

Nel suo sviluppo operativo, l’affiancamento prevede due famiglie  (una famiglia affiancante e una famiglia affiancata) che, per un periodo di tempo definito, collaborano per il raggiungimento di obiettivi concordati.

In particolare, la famiglia affiancante aiuta la famiglia affiancata ad essere maggiormente consapevole sia delle proprie potenzialità di crescita, sia dei propri limiti, con l’obiettivo di promuovere l’autonomia, intesa come capacità di individuare le risorse proprie e dell’ambiente di riferimento. 

I destinatari dell'affiancamento sono le famiglie con bambini. “Una famiglia per una famiglia” sposta così la centralità dell’intervento dal bambino all’intero nucleo familiare ed offre uno sguardo diverso sulla famiglia, vista come risorsa e non come problema.

Per proporsi come famiglia “affiancante” non sono necessari requisiti specifici o sentirsi “perfetti”, ma è importante invece essere persone rispettose degli altri, capaci di mantenere un atteggiamento di ascolto non giudicante, essere una famiglia aperta alle relazioni comunitarie, essere autentici e propositivi.

Serve poi un po’ di tempo disponibile: l’impegno settimanale richiesto  è conciliabile con l'organizzazione familiare e varia in base agli obiettivi che si pone ciascun affiancamento ed alle disponibilità della famiglia affiancante. 

Ogni affiancamento prevede la presenza di un tutor, una figura con funzioni di monitoraggio e supporto della relazione tra le due famiglie. Il tutor, inoltre,  ha funzioni di ascolto e di “ponte” anche con i Servizi.

A inizio progetto, tutti i soggetti coinvolti sottoscrivono un patto di solidarietà, un documento condiviso in cui sono definiti gli obiettivi, le modalità operative e la durata dell’affiancamento: è lo strumento che accompagna il percorso in tutto il suo sviluppo e attraverso cui vengono resi visibili i cambiamenti che si verificano nel tempo.

Famiglie affiancanti e tutor entrano nel progetto dopo un percorso formativo  iniziale: sono poi accompagnati per tutta la durata da incontri formativi periodici e da momenti di supervisione che aiutano a trasformare le esperienze in apprendimenti e a rileggere trasversalmente il percorso. 
Ogni affiancamento ha normalmente la durata di un anno, e può essere prorogato solo in caso di rilevanti cambiamenti della situazione che richiedano la riformulazione degli obiettivi.

Per partecipare all'incontro del 16 settembre non è necessaria la prenotazione, tuttavia è gradita la segnalazione della partecipazione tramite mail ai seguenti indirizzi: ipietracaprina@comune.livorno.it,  centroaffidi@comune.livorno.it, selenzi@comune.livorno.it, amarciano@comune.livorno.it o telefonando ai numeri  0586 824062, 0586 824149 o 0586 824068.

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