Un’opera dell’artista Francesco Vieri per il trentennale della tragedia del Moby Prince

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Sabato 10 Aprile 2021 00:00
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 Nel trentesimo anniversario del disastro del Moby Prince, avvenuto nella rada del porto di Livorno la notte del 10 aprile 1991, l’artista pratese Francesco Vieri ha dedicato un’opera alla memoria delle 140 vittime della tragedia. 
L’opera sarà presentata sabato 10 aprile alle ore 15 nella Sala Consiliare del Comune di Livorno, nel corso di una cerimonia istituzionale che prevede la donazione simbolica alle Associazioni delle Vittime e, quindi, alla Città. La cerimonia sarà aperta con il saluto del sindaco di Livorno Luca Salvetti ai Rappresentanti delle Istituzioni e ai Familiari delle Vittime (diretta streaming sul canale YouTube Consiglio Comunale Livorno).

“La verità a terra – 1991”, questo il titolo dell’opera di Francesco Vieri, si inscrive in un percorso che l’artista sta compiendo sui misteri, le stragi, i disastri che hanno insanguinato il nostro Paese. Da sempre attento alle ragioni delle vittime, l’artista propone un’opera di forte impatto, dedicata alle 140 vittime di quella che è stata definita la più grande tragedia della Marina Mercantile italiana.
L’opera consta di un modello del traghetto Moby Prince interamente rivestito di miniature della rassegna stampa dell’epoca, a ricordare i più importanti titoli riguardo la strage avvenuta, la balena azzurra e sorridente sulle fiancate della nave, si trasfigura nel colore e nella sua espressione in un sinistro presagio di lutto.
Vieri mostra un racconto in due tempi, la nave che salpa dal porto in rada al chiaro di luna e gli attimi poco prima dell’impatto con la petroliera Agip Abruzzo, dirigendosi verso un rossore di fuoco e fumo. Rappresenta le due scene riflesse su due finestre della cabina di comando ormai già arsa, le trasforma in cornice materica, richiamando il relitto carbonizzato e arrugginito che racchiude in se centoquaranta innocenti lasciati in balìa di un destino terrificante, senza aver ricevuto da “terra”, ordini per il salvataggio, né soccorso. Un disastro in mare che reclama a terra la sua verità, così come l’artista ne diffonde la sua ricerca.
Anche quest’opera, come quella realizzata per il disastro aereo di Ustica “Le verità a terra – 1980”, unisce materia e immagine, riproduzione soggetto e Still Life fotografico.
Il modello della nave, realizzato a mano da Matteo Simoni, è stato riprodotto grazie ai progetti tecnici del Moby Prince, concessi dall’Associazione “Io sono 141”.
Il soggetto dell’opera, ritratto in foto, sarà proposto, nell’ambito del progetto di arte contemporanea di Vieri, come strumento didattico nelle scuole, come memoria per le nuove generazioni, con lo scopo di sollecitare la curiosità dei ragazzi e invitarli a documentarsi su quanto accaduto.

Nota biografica
Francesco Vieri, toscano classe 1971, crea temi artistici con opere caratterizzate da un approccio sperimentale alla fotografia.
La passione per il chiaroscuro caravaggesco è alla base dei primi lavori e segna buona parte della sua ricerca che nel genere Still Life e nella fotografia concettuale trova la sua massima espressione.
Lavori come “Uforoblog”, “Dynamolux”, “Rift”, “Iris” e “A searing freshness”, vengono esibiti in varie location, a New York, Praga, Budapest, Roma, Verona, Firenze e Genova, in occasione di mostre e festival internazionali, lì si presentano in diverse forme: dalle personali, alle installazioni, fino alla sperimentazione di performance.
Con la materia, il suono e la luce come strumenti; la cronaca, la storia e il sociale come temi, Vieri manifesta attraverso gli scatti la sua personale e profonda visione del mondo contemporaneo.

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