Presentazione del libro "La parola e il Marmo. Cimiteri acattolici di Livorno dal Seicento ad oggi"

Giovedì 15 febbraio alle ore 16,30 al Grand Hotel Palazzo di Livorno

Livorno, 12 febbraio 2024 - La So.crem Livorno, nel proseguio delle sue attività di valorizzazione e promozione del patrimonio storico artistico e culturale di Livorno, annuncia l'uscita del volume "La parola e il Marmo. Cimiteri acattolici di Livorno dal Seicento ad oggi" a cura della storica Lucia Frattarelli Fisher.
Il libro sarà presentato giovedì 15 febbraio alle ore 16,30 al Grand Hotel Palazzo di Livorno.
Interverranno Giampaolo Berti, presidente della So.Crem Livorno e Annamaria Tomassi presidente degli Amici dei Musei e dei Monumenti Livornesi, l'autrice Lucia Frattarelli Fisher, Nicola Bellini della Scuola Superiore Sant'Anna, Andrea Addobbati, dell'Università di Pisa e Francesco Gazzetti, nel ruolo di coordinatore.
Ad ogni partecipante sarà donato un volume.
Il volume si propone di narrare quante storie e quanta conoscenza si cela nelle antiche pietre che segnano presenze ormai perdute, ma che ancora parlano a chi sa interrogarle.
In particolare Livorno, con l’editto del 1593, accolse e accettò che si organizzassero a seconda delle diverse Nazioni di appartenenza “mercanti di qualsivoglia nazione, levantini, ponentini, spagnoli, portoghesi, greci, tedeschi et italiani, ebrei, turchi, mori, armeni, persiani et altri”, costituendo un unicum nel formarsi e divenire della città. Il volume documenta questa singolarità, che rende possibile visitare in una sola città 9 cimiteri acattolici, i più antichi d’Italia e del Mediterraneo.
Il testo fondato su ricerche di archivio oltre che sull’ampia e ricca bibliografia, mette in evidenza le diversità culturali ed espressive che si sono alternate e sviluppate nel tempo nei diversi cimiteri e le strategie messe in opera dalla memoria funeraria. L’autrice propone al lettore e al visitatore di intraprendere un viaggio nel tempo pieno di sorprese e di straordinarie scoperte, nell’incontro di uomini e donne sospinti nella città tirrenica dalle vicende della storia.
Nell’antico cimitero inglese di via Verdi, ad esempio, il ritratto del barone Von Stoch (1691-1757) fondatore della prima loggia massonica toscana, introduce alla nuova sensibilità neoclassica, mentre, nel cimitero greco ortodosso, l’epigrafe di Angelica Palli delinea il profilo di una donna d’eccezione.
E se nei cimiteri ebraici, le tombe dei rabbini, che compaiono insieme con quelle dei grandi mercanti, parlano con la voce della qabbalah, campeggiano nel cimitero comunale i combattenti per la libertà d’Italia, così come i liberi pensatori che fra i primi in Europa puntarono sulla cremazione come scelta di un rito laico.
E proprio il Tempio cinerario, caduti i vecchi steccati ideologici, viene assumendo oggi una dimensione di più ampia apertura. Ma in un mondo che sembra destinato a una lunga stagione di divisioni e di conflitti, il lettore e il visitatore troverà a Livorno anche larghi motivi di riflessioni.
Le finalità del volume sono molteplici: fare conoscere gli antichi cimiteri ebraici, inglesi e olandesi alemanni, greci ortodossi e iscrivere questo importante patrimonio cittadino all’ASCE – Association of Significant Cemeteries in Europe – in modo da venire in contatto con altre realtà, italiane ed europee, dal confronto con le quali trovare idee e possibilità di collaborazione. Un atto conoscitivo e una sollecitazione al compimento del recupero che, dalla distanza del suo passato, guarda avanti verso un consolidamento delle istituzioni culturali e degli orizzonti di vita di Livorno. Uno scopo quindi culturale/turistico che saldi la ricerca anche a prospettive di recupero e al turismo.
Il professor Nicola Bellini della Scuola Sant’Anna di Pisa nella sua brillante introduzione guida il lettore e il visitatore attraverso le motivazioni, molto diverse e talora sovrapposte, del cosiddetto dark tourism e quindi anche del “turismo cimiteriale” e sottolinea l’importanza dei cimiteri ebraici e acattolici di Livorno come specchio parlante della comunità e la rappresentazione tangibile di un eccezionale processo insediativo aperto alle comunità straniere a e alla scoperta della “città delle nazioni”.
L’elegante volume oggi vede la luce, come sottolinea Annamaria Tomassi, grazie all’impegno dell’autrice e al lavoro per la traduzione del fondatore e direttore del Gruppo British School Toscana, John Ayers, e al sostegno finanziario della Società per la Cremazione la So.Crem, il cui Presidente Gianpaolo Berti ha aderito all’iniziativa arricchendola con molti interessanti particolari.

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