Il premio Mandelli al reparto di Ematologia dell'Ospedale di Livorno

Livorno, 1 ottobre 2020 – Si terrà sabato prossimo, 3 ottobre, al Grand Hotel Palazzo di Livorno il Premio Mandelli dedicato a chi si è particolarmente distinto nel campo della Ematologia in Toscana organizzato dalla Associazione Italiana Leucemie (Ail) sezione di Livorno in collaborazione con la direzione nazionale.

Il premio, patrocinato tra gli altri dell’Azienda USL Toscana nord ovest e del Comune di Livorno e intitolato alla memoria ad uno dei padri dell’Ematologia Italiana, l’indimenticato professor Franco Mandelli, sarà assegnato quest’anno alle unità operative ematologiche di Livorno guidata da Enrico Capochiani e quella di Siena guidata da Monica Bocchia per il prezioso lavoro di ricerca svolto durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha ottenuto riconoscimenti dal mondo scientifico nazionale.

“La consegna – spiega Alessandro Baldi, Presidente Associazione Italiana Leucemie di Livorno - avverrà sabato a partire dalle 9.30 nel corso di una cerimonia che vedrà la presenza di prestigiosi rappresentanti dell’Ematologia Italiana tra cui Pierluigi Rossi Ferrini, Sante Tura, il presidente presidente nazionale Ail Sergio Amadori ed altri autorevoli ematologi della USL Toscana Nord Ovest. Il meritatissimo premio sarà consegnato a Capochiani e Bocchia per la abnegazione dimostrata alla cura dei pazienti anche nel periodo del lockdown che è stato molto complesso per tutti, ma per i nostri malati in particolar modo. Hanno compiuto uno sforzo non scontato non solo nell’assistenza, ma anche nella ricerca scientifica dando impulso ad una strada di gestiobe del Covid-19 che sta dando ricchi frutti. Fra i tanti sostenitori mi piace ricordare quello del direttore generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest, Maria Letizia Casani, che non ci ha fatto mai mancare il suo sostegno”.

“La nostra attività – dice Enrico Capochiani, Direttore Ematologia Azienda USL Toscana nord ovest – è basata sulla condivisione e il confronto con gli altri professionisti. Per questo nei meis dell’emergenza ci siamo trovati a nostro agio nel mettere a disposizione la nostra conoscenza nei confronti degli altri reparti. Quello che succedeva ai malati Covid era una situazione frequente tra i nostri pazienti, da qui l’intuizione di gestirla nello stesso modo. Ad oggi sono oltre 550 i pazienti trattati con il nostro metodo e nessuno di questi ha poi avuto il bisogno di andare in Rianimazione. Abbiamo ricevuto una quantità incredibile di richieste di informazioni, ma anche di collaborazioni come quella cone la professoressa Bocchia di Siena che ringrazio per il fondamentale supporto. In questi mesi in televisione abbiamo visto di tutto, ma noi abbiamo preferito una strada più rigorosa, più lenta come metodo, ma scientificamente più solida. Abbiamo portato il protocollo allo Spallanzani e nei trials internazionali noi nei talk show. Di questo non possiamo che andare fieri”.

Durante la cerimonia, per ricordare le difficoltà e il sacrificio della città di Bergamo sarà consegnato al Presidente Ail di Bergamo, Pierantonio Piazzini, un riconoscimento per testimoniare l’affetto e la solidarietà di tutte le Sezioni AIL.

Nella foto la presentazione del premio. Da sinistra: Andrea Leonardi (vicepresidente Ail), Enrico Capochiani (Direttore Ematologia Azienda USL Toscana nord ovest) e Alessandro Baldi (Presidente Ail Livorno)

Comunicato a cura di Pierpaolo Poggianti

 

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