L’inceneritore di Livorno. Le ragioni di una trasformazione

Intervento di Gianfranco Simoncini, assessore con delega alle Società Partecipate, Giovanna Cepparello, assessora all’Ambiente, Raphael Rossi, Amministratore Unico AAMPS

Livorno, 25 febbraio 2021 - Lo spegnimento dell’impianto di incenerimento con recupero energetico di Livorno è in primo luogo legato alla scadenza della sua autorizzazione integrata ambientale (AIA) che arriva a termine nell’ottobre 2023. Scaduta l’autorizzazione l’impianto non potrà piu’ operare.
Se si volesse mantenerlo in funzione occorrerebbe presentare una richiesta di nuova autorizzazione che comporterebbe l’adeguamento dell’impianto alle migliori pratiche oggi disponibili. Gli investimenti necessari ammonterebbero a 10 milioni di euro circa e, se condivisi dagli enti autorizzatori, consentirebbero all’impianto di durare per un’altro ciclo autorizzativo della durata di 8 anni. Perché abbiamo scelto di non procedere in questo senso?
Il primo problema è dimensionale. Gia’ oggi i costi di funzionamento dell’impianto sono alti. Talvolta addirittura superiori a quelli delle discariche. Dovessimo stanziare altri ingenti investimenti sull’impianto si aggraverebbero le tariffe di funzionamento di ulteriori costi. Tariffe che, tra l’altro, sono già di per sé alte perché l’impianto è piccolo rispetto ai costi fissi generati dalle attuali complessità dell’incenerimento dei rifiuti. Lo spegnimento dell’impianto, in realtà, era già scritto quando alla fine degli anni ’90 si è abbandonato il progetto di costruzione della terza linea.
L’impianto tratta oggi 70.000 tonnellate circa di rifiuti l’anno. Solo un terzo sono prodotte dalla Città di Livorno, mentre il resto proviene dalle provincie limitrofe. Come detto, gli impianti di oggi vengono realizzati con capacità di almeno 200.000 tonnellate l’anno. Ma ha senso far crescere la capacità di combustione di un impianto che già oggi deve importare rifiuti da altri territori? Secondo noi no.
Possiamo aggiungere che sussiste un problema anche localizzativo. Quando l’impianto fu avviato, nel 1973, il sito era in aperta campagna, oggi, quarantasei anni dopo, siamo in piena città.
Queste considerazioni negative non devono farci dimenticare che per decenni l’impianto è stato gestito in modo eccellente. Una gestione pubblica, sempre attenta alle regole, ha fatto in modo che non vi siano stati incidenti o sforamenti dei limiti. Di questo va dato atto ai lavoratori di AAMPS azienda pubblica della città di Livorno.
Proprio per valorizzare l’attitudine industriale dell’azienda non vogliamo pensare all’oggi come ieri, ma a come immaginiamo il domani.
Con il nuovo piano industriale abbiamo deciso di concentrarci sull’impiantistica a servizio delle raccolte differenziate, con particolare riferimento all’organico, attualmente trasportato fino in Lombardia, e le frazioni riciclabili secche. Da notare che proprio la frazione organica è quella che in futuro non andrà a diminuire e, anzi, tenderà ad aumentare con la sempre più capillare diffusione della raccolta differenziata.  Oggi a Livorno la RD si attesta al 67 % e i due terzi dei rifiuti di Livorno viaggiano per centinaia di chilometri.
Il nostro obiettivo principale è di crescere sulla RD e, al contempo, trattare le frazioni differenziate in loco lasciando all’autorità sovra-provinciale di ATO il compito di affrontare il tema dello smaltimento dell’indifferenziato.
Per questo abbiamo in corso le gare per l’acquisizione del terreno dove realizzare i nuovi impianti a servizio delle raccolte differenziate.
Ma c’è anche una considerazione di carattere generale da evidenziare: Livorno ha scelto convintamente di abbracciare i principi dell’economia circolare e di iniziare a mettere le basi per il suo green new deal, delineato anche nel suo progetto per il Recovery fund. I nuovi impianti che vogliamo costruire ci permetteranno di fare un deciso ed importante passo in questa direzione confermando le linee programmatiche proposte ai cittadinii e gli impegni elettorali presi dal Sindaco e portati avanti dall'amministrazione e dalle forze di maggioranza.

Gianfranco Simoncini, assessore con delega alle Società Partecipate
Giovanna Cepparello, assessora all’Ambiente
Raphael Rossi, Amministratore Unico AAMPS
 

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