L’assessore al bilancio Viola Ferroni fa il punto sulle misure tributarie attuate dal Comune nell’anno del Covid

“Abbiamo attuato concrete politiche di slittamento e riduzione delle entrate”

Livorno, 8 ottobre 2020 - L’avvicinarsi della fine dell’anno offre all’assessore al bilancio del Comune di Livorno, Viola Ferroni, l’occasione per fare il punto sulle politiche attuate dal Comune in ambito tributario nell’anno dell'emergenza Covid.

“Consapevoli che le scelte amministrative devono essere compiute con grande attenzione ai riflessi che queste generano sulla complessa rete delle realtà cittadine, aziende, famiglie ed associazioni, ci siamo mossi - spiega l'assessore Viola Ferroni -  nella ricerca di un difficile equilibrio tra la tenuta socio-economica della città e quella del bilancio comunale. Queste considerazioni non ci hanno impedito di attuare concrete politiche di slittamento e riduzione delle entrate, consapevoli che in questo anno così particolare servisse dimostrare alla città la solidità dell’ente che la amministra”.

Tra le misure attuate l’assessore ricorda: lo slittamento a novembre del pagamento dell'imposta di pubblicità e della Tosap. Per la Tosap, inoltre, è stato azzerato il pagamento per bar e ristoranti, sia nella parte fissa che permanente, compresi gli spazi insistenti sugli stalli blu andando oltre il ristoro dello Stato che prevedeva il rimborso solo per le superfici eventualmente aggiunte per garantire il distanziamento sociale. Interventi hanno interessato anche la Tari, con la rimodulazione delle bollette in acconto per le famiglie e per le utenze non domestiche rimaste aperte nel lockdown, mentre per le utenze non domestiche rimaste chiuse in virtù dei DPCM Covid nel lockdown la fattura non tiene conto della parte variabile. Inoltre sono state azzerate da maggio a dicembre le aliquote dell’imposta di soggiorno.

“Occorre ribadire con chiarezza - aggiunge l’assessore Ferroni -  che a fronte della inversa proporzione tra le cresciute competenze affidate, anche a causa della pandemia, agli enti locali ed in particolar modo ai Comuni, e le risorse attribuite dallo Stato, i Comuni non possono rinunciare strutturalmente alle entrate tributarie. Servono a garantire i servizi che eroghiamo alla cittadinanza in ambito sociale ed educativo, a sostenere le manifestazioni turistico-culturali che rappresentano un’occasione di lavoro per le imprese del settore, ad assicurare le oltre mille retribuzioni alle famiglie dei dipendenti diretti, senza tener conto dell’indotto. Queste sono soltanto alcune delle misure attuate, che rientrano nel più complesso progetto “Riparti Livorno”;  senza considerare i numerosi contributi a fondo perduto per imprese a ristoro del canone di locazione integrando la misura del credito di imposta statale, per associazioni, start-up innovative e slittamento dei canoni patrimoniali”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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