Comunicato-appello del Garante dei Detenuti: corsi scolastici alle Sughere, ancora tagli da parte del Provveditorato

Gli studenti detenuti denunciano l’impossibilità di svolgere studi regolari

Livorno, 11 giugno 2021 - Ancora tagli di classi da parte del Provveditorato per i detenuti della Casa Circondariale “Le Sughere”, “un colpo mortale alla nostra possibilità di svolgere un regolare corso di studi, così come dovrebbe essere garantito a tutti i cittadini italiani, qualunque sia la loro età e il loro status”.

Comincia così la lettera di un gruppo di studenti e docenti del corso SIA della IIS “Vespucci” delle Sughere (IN ALLEGATO) consegnata al Garante dei detenuti del Comune di Livorno Marco Solimano il quale dichiara: “Ieri mi è stata consegnata, all'interno dell'istituto penitenziario “Le Sughere”, la lettera che si allega, sottoscritta da tutti gli studenti detenuti ed i docenti dell'Istituto Vespucci cui esprimo totale solidarietà e vicinanza.Ne condivido appieno i contenuti e considero l'accorpamento deciso dal Provveditorato una ulteriore mortificazione del diritto allo studio sopratutto dopo due anni di pesanti limitazioni causa Covid.

Il sapere, la conoscenza, la cultura sono elementi imprescindibili di un percorso di rielaborazione delle scelte negative del passato ed un caposaldo verso la costruzione di nuovi scenari esistenziali.

Anche in virtù di questo – sottolinea Solimano - ritengo molto grave la decisione di accorpamento assunta da Provveditorato con il quale sto avviando contatti per la costruzione di un tavolo comune di riflessione che porti alla revoca del provvedimento”.


Nella loro lettera gli studenti detenuti spiegano:“Lo scorso anno scolastico per noi la frequenza si è interrotta a marzo 2020 a causa del Covid, non essendo possibile lo svolgimento della D.A.D. all’interno della casa circondariale. Il corrente anno scolastico si è aperto con l’accorpamento delle classi IV e V in una sola con il conseguente dimezzamento delle ore di frequenza che già si svolgono in forma ridotta (sono di 45 minuti e in numero minore rispetto al corrispettivo “fuori”).
Come se non bastasse le lezioni si sono interrotte a ottobre per riprendere in D.A.D. ma solo con la presenza degli alunni di un piano alla volta dei tre in cui è divisa l’Alta Sicurezza, settore a cui la scuola attiene. A gennaio abbiamo ripreso in presenza  ma sempre un piano alla volta, solo a fine febbraio è tornata la normalità.
Chi di noi quest’anno ha frequentato la IV classe è come se avesse perso un anno di scuola.Ed ora invece di tornare a una forma di normalità viene ulteriormente punito con ancora un anno di dimezzamento delle ore di lezione”…

Gli studenti concludono chiedendosi: “Non sappiamo se chi prende queste decisioni ha presente l’importanza che ha la scuola in una situazione come quella delle persone private della libertà, una delle poche possibilità di attuare quel percorso indicato dall’art.27 della Costituzione che stabilisce l’aspetto rieducativo della pena. Facciamo quindi un appello alla possibile soluzione in positivo della situazione”.

Appello che il Garante dei Detenuti del Comune di Livorno fa proprio e rilancia.

 

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A SEGUIRE LA LETTERA APPELLO DEGLI STUDENTI DETENUTI E DEI DOCENTI DEL CARCERE DELLE SUGHERE

Spettabili U. S. R. Della Toscana, U. S .P di Livorno
 
e p. c.
 
Garante nazionale per i diritti delle persone private della libertà personali
Garante della Toscana per i diritti delle persone private della libertà personali
Garante della Provincia di Livorno per i diritti delle persone private della libertà personali
Assessore regionale all’Istruzione della Regione Toscana
Assessore alla coesione sociale e ai diritti del Comune di Livorno
Provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria della Toscana e Umbria
Direttore della Casa Circondariale “le Sughere” di Livorno
 
Siamo un gruppo di alunni del corso SIA della IIS “Vespucci” presso la Casa Circondariale di Livorno “Le Sughere” , quelli precisamente che saranno colpiti il prossimo anno dal taglio di una delle classi della nostra scuola deciso dall’Ufficio Scolastico , taglio che si ripete per il secondo anno consecutivo, arrivando così a inferire un colpo mortale alla nostra possibilità di svolgere un regolare corso di studi, così come dovrebbe essere garantito a tutti i cittadini italiani, qualunque sia la loro età ed il loro status.
Parlano meglio di tutto i nudi fatti : lo scorso Anno Scolastico per noi la frequenza si è interrotta a Marzo 2020 a causa del Covid, non essendo possibile lo svolgimento della D. A. D. all’interno della casa circondariale, il corrente A. S. si è aperto con l’accorpamento delle classi IV e V in una sola, con il conseguente dimezzamento delle ore di frequenza, che già si svolgono in forma ridotta (sono di 45 minuti ed in numero minore rispetto al corrispettivo indirizzo di studi “fuori”) , come se non bastasse le lezioni si sono interrotte ad Ottobre sempre per il Covid, per riprendere a fine Dicembre in DAD, ma solo con la presenza degli alunni di un piano alla volta dei tre in cui è divisa l’Alta Sicurezza, settore a cui la scuola attiene,  a Gennaio abbiamo ripreso in presenza, ma sempre un piano alla volta per ragioni di sicurezza legate al Covid, solo da fine Febbraio è tornata la normalità.
Chi di noi quest’anno ha frequentato la IV classe, è come se avesse perso un intero anno di scuola : lungi da tornare ad una forma di normalità che sarebbe il minimo auspicabile, data anche la particolarità del luogo, viene invece ulteriormente punito con ancora un anno di dimezzamento delle ore di lezione!
Si dimezzeranno, perché non è pensabile che i 31 (per adesso) alunni della IV e V future stiano nella stessa aula a svolgere due diversi programmi come ai tempi di Umberto I nelle elementari delle montagne a classe unica, ma dovranno necessariamente utilizzare spazi diversi del polo scolastico, che è costituito da aule meno grandi di quelle presenti nelle scuole.
Non sappiamo se chi prende queste decisioni ha presente l’importanza che ha la scuola in una situazione come quella delle persone private della libertà, visto che rappresenta una delle poche possibilità di uscire dalle celle, di sperimentare occasioni di socialità, di percorrere quel percorso indicato dall’art. 27 della Costituzione, che stabilisce l’aspetto necessariamente rieducativo della pena, aspetto di cui il diritto allo studio fa sicuramente parte, una possibilità e un diritto che portano molti di noi a riaprire i libri anche in età molto avanzata, con le fatiche e le difficoltà che si possono immaginare.
Facciamo quindi un appello alla possibile risoluzione in positivo di questa situazione, pensando che sia giusto reclamare in nome di un diritto garantito, consapevoli che non stiamo pretendendo un qualche privilegio rispetto al contesto generale della scuola, ma anzi una minima forma di riparazione delle difficoltà subite in questi due anni, ritornando non alla “normalità”, ma alla nostra consueta “eccezionalità”, anche se tutte le scuole e tutti gli alunni, in fondo, sono eccezionali.
 
Saluti
 
Gli alunni e i docenti del corso SIA della Casa Circondariale di Livorno “Le Sughere”

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