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Lo Stato Civile del Comune di Livorno passa in ANSC, ovvero nell'Archivio Nazionale informatizzato dei registri dello Stato Civile

Martedì 16 dicembre possibili rallentamenti nei servizi

Data :

15 dicembre 2025

Lo Stato Civile del Comune di Livorno passa in ANSC, ovvero nell'Archivio Nazionale informatizzato dei registri dello Stato Civile
Municipium

Descrizione

Livorno, 15 dicembre 2025 – Domani martedì 16 dicembre  potrebbero registrarsi dei rallentamenti  nell’accesso ai servizi dello Stato Civile del Comune di Livorno (certificati di nascita, di morte, matrimoni, affiliazione, cittadinanza, ecc) in quanto verrà perfezionato il passaggio in ANSC, ovvero nell'Archivio Nazionale informatizzato dei registri dello Stato Civile, così come previsto dal D.M. 18 ottobre 2022 recante“Aggiornamento della piattaforma di funzionamento dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente per l’erogazione dei servizi resi disponibili ai Comuni per l’utilizzo dell’Archivio nazionale informatizzato dei registri dello stato civile”.

Il passaggio è previsto per domani, nel rispetto della tempistica dettata dal PNRR in vistù del quale il Comune ha avuto per questo progetto un finanziamento di € 19.642.

 

Con il completamento di questo passaggio si concretizzerà una banca dati nazionale “estesa”, che comprende l’anagrafe (passata nell'Anagrafe Nazionale Popolazione Residente- ANPR a dicembre 2020), l’elettorale (passaggio avvenuto ad ottobre 2023) e ora appunto lo Stato civile, secondo quanto previsto dall'art 62 del D.lgs 7 marzo 2005, n. 62 (Codice dell'Amministrazione Digitale), come riformato dall'art 2 del D.L. n. 179/2012.

L' ANSC sarà pertanto integrato con ANPR in modo da garantirne l’univocità dei dati, nel rispetto del principio di esattezza di cui all’art. 5, paragrafo 1, lett. d) del Regolamento (UE) 2016/679. I dati riportati in ANSC sono dettagliati nell’allegato 1 del Decreto Ministeriale e costituiscono dunque informazione primaria e originale ai sensi dell’art. 23-ter e 40 del Codice dell’Amministrazione Digitale, garentendo nel contempo una serie di servizi (previsti dall'allegato 3 del DM 18 ottobre 2022) sia per i Comuni subentrati che per i cittadini stessi.

Si tratta di un cambiamento epocale, una vera e propria rivoluzione, che comporterà direttamente:

1) Superamento dei registri di stato civile cartacei;

2) Creazione di un unico archivio nazionale digitale in cui sono contenuti i dati e i documenti digitali per ogni singolo atto di stato civile;

3) Superamento del secondo registro depositato in Prefettura;

4) Superamento degli atti trascritti in “locale” funzionale all’aggiornamento dell’ANPR;

5) Coerenza logica ed integrazione fin dall'inizio tra ANSC e ANPR al fine di evitare disallineamenti e ridondanze dei dati;

6) Semplificazione nella trasmissione degli atti e annotazioni sostituite con messaggi di notifica;



7)Digitalizzazione nella redazione degli atti di stato civile nel rispetto delle norme sul documento informatico e delle Linee guida Agid del 9 settembre 2020;

8)Certificazione nazionale a favore dei Comuni e dei cittadini (per quanto invece concerne gli estratti degli atti, la richiesta e il rilascio dovrà passare attraverso l'ufficiale di stato civile).

 

In estrema sintesi, le attività operative degli ufficiali dello stato civile saranno le seguenti:

a) formazione, redazione e conservazione degli atti: gli atti redatti nell’ANSC devono rispettare i principi di autenticità, integrità, reperibilità e leggibilità nel tempo. Ogni atto è un documento informatico firmato digitalmente e conservato secondo le norme sulla conservazione a lungo termine. Gli ufficiali di stato civile devono verificare la qualità e la completezza degli allegati; assicurare la corretta apposizione della firma digitale; annotare tempestivamente gli eventi successivi.

b) comunicazioni obbligatorie: ogni comunicazione con altri enti, prefetture o ufficiali di stato civile e di anagrafe è tracciata e gestita internamente alla piattaforma, senza uso di PEC o carta. Questo ridurrà i tempi e i rischi di errore, rafforzando l’affidabilità del sistema.

La normativa prevede che, una volta aderito, ogni Comune provveda alla gestione esclusiva e integrale degli atti attraverso la piattaforma, con l’abbandono definitivo dei registri cartacei. Questo passaggio implica anche un’adeguata revisione dei processi interni, l’aggiornamento delle competenze del personale e la piena conformità agli standard tecnici e giuridici indicati dal CAD e dalle Linee Guida AgID.

Ovviamente la piena funzionalità del sistema e le prevedibili migliorie nella gestione complessiva del sistema sarà possibile quando tutti i Comuni saranno transitati in ANSC, il cui termine ultimo è previsto per il 31 dicembre 2026. Fino a quel momento vi saranno soluzioni ed effetti necessariamente diversificati nei confronti dei Comuni che hanno aderito o meno ad ANSC.

È facile tuttavia supporre che questo termine sarà non solo ampiamente rispettato ma addirittura significativamente anticipato, perché la quasi totalità dei Comuni italiani ha aderito al bando per l’assegnazione di contributi nell’ambito del PNRR, che prevede tempi di conclusione molto più ravvicinati per poter beneficiare dei contributi previsti (al momento sono già oltre 6000 i Comuni transistati in ANSC).

L’attuazione dell’ANSC non è solo un obbligo normativo, ma una straordinaria occasione per modernizzare l’intera macchina amministrativa dello Stato e degli Enti territoriali e offrire servizi più efficienti, sicuri e trasparenti. Gli operatori degli uffici demografici sono i protagonisti di questa transizione: dalla loro professionalità dipenderà il successo del progetto.

Il futuro del servizio di stato civile è digitale, interoperabile, trasparente e l’ANSC sarà la porta d’ingresso verso questo futuro ed entrarci con preparazione e consapevolezza è un dovere per ogni Ente.

L’impegno richiesto ai servizi di stato civile si presenta imponente: ogni atto – nascita, matrimonio, unione civile, cittadinanza o morte – dovrà essere formato nativamente in digitale, mediante accesso alla piattaforma unica nazionale o attraverso i gestionali comunali integrati con essa, secondo procedure informatiche prestabilite (a titolo meramente indicativo, i “casi d'uso” che l'Ufficiale di Stato Civile dovrà utilizzare sono al momento già oltre 300).

 

Ultimo aggiornamento: 15 dicembre 2025, 14:04

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