In Toscana cancelleria di nuovo in vendita

In un primo momento, i decreti del governo erano stati interpretati in senso restrittivo. Grieco: “Abbiamo raccolto l’appello delle famiglie”

Edicole e supermercati in Toscana potranno vendere, oltre ai giornali e ai generi alimentari, anche il materiale indispensabile per la prosecuzione delle attività scolastiche e i giocattoli. Grazie all’ordinanza firmata oggi dal presidente Rossi la Regione ha fatto proprio l’appello dei genitori toscani, affinché, nell’ambito di quanto stabilito dai recenti decreti del governo, sia consentito l’acquisto della cancelleria, che serve agli studenti per continuare le attività scolastiche e ai bambini più piccoli come gioco e svago, durante le ore di isolamento a casa.

In un primo momento, i decreti del governo erano stati interpretati in senso restrittivo e così nei supermercati e nelle edicole gli articoli di cancelleria comparivano coperti da cartelli che ne dichiaravano vietata la vendita.

In Toscana non sarà più così: oltre alla possibilità di usufruire delle consegne a domicilio, che non sono però in grado di raggiungere tutte le famiglie, l’ordinanza del presidente consente l’attività di commercio al dettaglio di articoli di cartoleria e forniture per uffici, l’attività di commercio al dettaglio di giochi e giocattol, oltre a   quella di fiori e piante, all'interno delle attività di vendita di generi alimentari o di altre attività commerciali non soggette a chiusura.

“In un periodo in cui le attività pratiche sono drasticamente limitate - commenta l’assessora a istruzione formazione e lavoro Cristina Grieco - non ha senso privare i bambini degli strumenti necessari per proseguire una delle poche attività manuali possibili anche nell’isolamento a casa. Didattica a distanza non significa, soprattutto per i più piccoli, attività esclusivamente digitali. L’acquisto di pennarelli, matite, quaderni mentre si fa la spesa per generi alimentari o giornali, non comporta peraltro alcun rischio ulteriore e rappresenta un riconoscimento delle esigenze delle bambine e dei bambini”.

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