Risolto il caso dell’aiuola sullo scalandrone degli scali del Refugio

Livorno, 21 ottobre 2019 - Risolto il caso dell’aiuola sullo scalandrone degli scali del Refugio. Nei giorni scorsi, infatti, la piccola area verde, regolarmente curata dalla ragazza che, anni fa, l’aveva piantumata, era stata rimossa da una ditta incaricata dal Comune di Livorno di fare alcuni lavori sullo scalandrone, proprio perché creava ostacoli agli operai addetti.

Questa circostanza aveva ovviamente creato molti malumori tra i residenti del quartiere, più che comprensibili. Stamani la situazione si è finalmente chiarita, durante una riunione informale sullo scalandrone, alla quale hanno partecipato i tecnici del Comune, l’assessora all’ambiente Cepparello e la ragazza che a suo tempo aveva creato l’aiuola.

Il tecnico comunale, che si è trovato a dover operare in perfetta buona fede ma in tempi veramente stretti, si è scusato per non aver preventivamente tentato di dare informazioni circa la rimozione e di pianificare una ricollocazione delle piante, verso le quali si è detto particolarmente sensibile. Da parte della ragazza c’è stata grande disponibilità e comprensione, anche perché è stata chiarita la volontà da parte dell’Amministrazione Comunale di ripristinare quella piccola oasi di verde, cercando di inserire l’iniziativa nell’ambito della gestione dei beni comuni; questo renderebbe molto più facile, da parte del Comune, interfacciarsi con i cittadini che si occupano del verde.

Ma c’è di più: tramite un accordo con l’Autorità di Sistema Portuale, questo modello di ‘cura’ degli scalandroni potrebbe estendersi anche ad altri luoghi del quartiere, e inoltre, come ha proposto l’ideatrice dell’aiuola, si potrebbe pensare di realizzare un piccolo giardino di piante aromatiche in un’altra zona del quartiere. Sarà organizzata a breve una riunione, coinvolgendo anche il comitato di quartiere, per studiare come ‘vegetalizzare’ la Venezia anche grazie alle iniziative dei cittadini.

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