Francesco Cangiullo, futurista dissidente. Finissage della mostra

Domenica 9 giugno alla Biblioteca Labronica “F.D.Guerrazzi” di Villa Fabbricotti. Ore 17.00 visita libera, ore 18 spettacolo dedicato a Cangiullo e al Teatro della Sorpresa.

Livorno, 5 giugno 2019 - Si conclude domenica 9 giugno alle ore 17.00 la mostra “Francesco Cangiullo. Futurista dissidente” ospitata nelle sale della Biblioteca Labronica F. D. Guerrazzi di Villa Fabbricotti (V.le della Libertà, 30) dal 13 aprile scorso.

La mostra promossa dal Comune di Livorno con la collaborazione di Itinera Progetti e Ricerche, è stata curata dalla dott.ssa storica dell’arte Veronica Carpita e realizzata grazie al contributo di collezionisti pubblici e privati che hanno prestato documenti ed opere, in modo particolare l’Archivio Joimo-Trassinelli di Livorno. L’allestimento indaga per la prima volta l’opera di Francesco Cangiullo (Napoli 1884 – Livorno 1977) dagli anni giovanili vissuti nella città partenopea, all’epoca della sua partecipazione al Futurismo fino al lungo periodo trascorso a Livorno dove, ormai molto anziano, Cangiullo è l’ultimo prezioso testimone di quella lontana e feconda stagione artistica.

 

Domenica 9 giugno, dalle ore 17.00 sarà possibile visitare i locali della biblioteca ed il percorso espositivo. A partire dalle ore 18.00 avrà inizio lo spettacolo dedicato a Cangiullo e al Teatro della Sorpresa, con la regia e l’introduzione critica di Simonetta Del Cittadino e la partecipazione degli attori Monica Brachini e Fabrizio Ughi.

 

Simonetta Del Cittadino è docente di italiano e storia presso le scuole medie inferiori e superiori di Livorno. Cantante, musicista, insegnante di teatro e attrice, dal 2011 è direttore artistico della compagnia Nuovo Spazio Teatro.

 

La mostra si apre con uno sguardo sul background culturale e artistico in cui Francesco cresce fino a che nel 1912 aderisce al Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti. Nel percorso infatti sono visibili chiari esempi di sperimentazione sovversiva non solo nell’opera Cavallo in corsa realizzata in collaborazione con Umberto Boccioni ma anche e soprattutto ne I 4 Carabinieri che preannunciano l’invenzione delle lettere umanizzate, dell’alfabeto a sorpresa e della poesia pentagrammata. Non mancano nel percorso espositivo testimonianze dell’attivismo di Cangiullo come organizzatore e promotore del movimento a fianco di Marinetti. Pubblica romanzi, articoli e poesie visive, lavora alla coreografia per i balletti russi di Diaghilev, espone alle mostre futuriste in Italia e in Europa, scrive il manifesto del Mobilio futurista, collabora con Ettore Pretolini e insieme a Marinetti crea “Il Teatro della sorpresa”.

Nel 1924 Cangiullo abbandona il movimento perché non ne condivide l’anima ideologica che prende il sopravvento su quella poetica, si chiude nel mondo rassicurante della sua Napoli dedicandosi all’attività di giornalista, romanziere, pittore e comincia ad elaborare le memorie dei primi anni furenti del primo futurismo. Terminato il conflitto mondiale vende gran parte delle opere e delle pubblicazioni del suo travolgente periodo a fianco di Marinetti, si trasferisce prima a Roma, poi a Livorno dove si circonderà di intellettuali, studiosi, editori ed artisti e diventerà il pioniere della riscoperta e rivalutazione storiografica di quella prima avanguardia europea. Una sezione della mostra è dedicata all’esposizione di manoscritti, lettere, foto, partiture, sceneggiature, edizioni rare, pubblicazioni d’epoca, disegni e collage. Non mancano naturalmente esempi della numerosa produzione pittorica di Cangiullo in cui è evidente il suo ritorno ad uno stile figurativo deliberatamente passatista. Chiude il percorso espositivo il film documentario prodotto dalla curatrice Veronica Carpita insieme alla videomaker Majlinda Bregasi in cui si ripercorre la biografia artistica dell’artista, arricchito con le interviste dei livornesi che ebbero l’onore di conoscere Cangiullo, quali Renzo Trassinelli, Laura Belforte e Simonetta Del Cittadino.

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