Progetto per la realizzazione di attività integrative in lingua inglese condotte da un insegnante madrelingua.
E’ scientificamente acquisito che la naturale plasticità cerebrale dei primi sei anni di vita (periodo in cui si formano i collegamenti fra le cellule cerebrali nel cervello anche sulla base degli stimoli ricevuti) determina una elevata capacità di apprendimento in tutti gli ambiti, compreso quello dell’acquisizione di una seconda lingua che molti psicolinguisti (come Piaget, Vigotskij e Brunner) concordano nel sostenere deve essere introdotta nella prima infanzia.
Anche più recenti ricerche (di psicologia cognitiva) fanno ritenere che il periodo determinante per l'apprendimento della lingua (madre o altra) sia quello che precede i sette anni circa; sembra esserci -nel cervello, per l'acquisizione del linguaggio in questa fase dello sviluppo- una disponibilità biologica che, dopo i sei anni, va perduta determinando quindi -per l'apprendimento di una seconda lingua dopo tale periodo- una possibilità a cui però si associa una altissima improbabilità di padronanza pari a quella della lingua madre (per es. parlare con accento straniero).
Per tutto questo dunque, introdurre l’apprendimento di una seconda lingua -l’inglese come la più utile- prima dei 6/7 anni, significa sostenere nel bambino/nella bambina la crescita cerebrale e lo sviluppo di una elasticità comunicativa e cognitiva utilizzabile nel corso di tutta la vita non solo per le lingue ma anche per ogni altro tipo di apprendimento disciplinare e non (matematica, fisica, musica, etc.).
Il progetto è finalizzato ad esporre, in modo regolare e sistematico fin dal primo anno di vita, all’inglese parlato i bambini e le bambine per permettere loro di assorbirne i suoni come base per conoscere la grammatica della lingua e riprodurne correttamente accento e pronuncia.
A tale scopo, un insegnante madrelingua inglese è presente tutti i giorni per affiancare -a rotazione- un gruppo di bambini/bambine (e l’insegnante di riferimento) nelle attività quotidiane programmate per fascia di età , allo scopo di garantire una vera e propria full immersion nell’inglese che si protrae nell'arco di tutta la giornata scolastica.
La seconda lingua è così proposta, fuori da ogni lezione, non come una materia di studio -cosa impossibile per l’età dei bambini- ma come un mezzo di comunicazione parallela e, in alcuni casi, alternativa alla lingua italiana; le attività condotte dagli insegnanti madrelingua inglese sono realizzate con una metodologia che, senza perdere di vista gli obiettivi (apprendimento della lingua secondo i vari step definiti per ogni fascia di età), privilegia l’approccio ludico per consentire la scoperta, strategia primaria di apprendimento nell’età prescolare; attraverso il gioco e le attività didattiche differenziati in base all'età dei diversi gruppi di bambini e bambine ogni giorno affiancati, l’insegnante madrelingua sostiene la familiarizzazione con il suono -linguaggio universale e di immediata comunicazione- dell’inglese nella sue varianti "musicale" e linguistica per far sì che i bambini possano:
comprendere nel corso dell’anno educativo almeno un n.x (definito sulla base dell’età) di parole e/o di frasi in inglese;
apprendere nel corso dell’anno educativo almeno un n.x (definito sulla base dell’età) di parole;
comporre nel corso dell’anno educativo almeno un n.x (definito sulla base dell’età) di frasi (semplici e/o complesse);
parlare e a giocare in inglese con accento corretto in modo parallelo alla lingua italiana.
Il progetto si realizza in collaborazione con un Centro Linguistico di Livorno, individuato a seguito di gara, in grado di fornire insegnanti madrelingua inglese adeguati, per titoli di studio e formazione professionale allo svolgimento di attività educative e ludiche in ambito scolastico ed extrascolastico e stabili per l’intero anno educativo.
