Da dove cominciare

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Ultimo aggiornamento Martedì, 13 Novembre, 2018 - 18:12

IL PROGETTO IMPRENDITORIALE. Da che parte iniziare...

Occorre Cominciare a definire il servizio da realizzare in ogni suo particolare: la sede (e quindi l'affitto,  le bollette da pagare, la manutenzione, etc.),  gli arredi, i materiali didattici e per la cura personale dei bambini, l’organizzazione della giornata, il personale (da selezionare, etc.),  le attività da programmare....
Aprire un Nido, come un altro servizio, non vuol dire soltanto fare l'educatore ma, soprattutto, iniziare una attività imprenditoriale a tutti gli effetti.
Come essere certi delle proprie capacità di organizzare e gestire positivamente una attività?
Come calcolare il fabbisogno di finanziamento e convincere terzi a finanziare la propria attività?
Come ridurre al minimo i rischi di insuccesso?
Lo strumento che permette di dare una una risposta a queste domande è:
 
il business plan
uno studio, fatto a tavolino, che permette di valutare le opportunità di successo e di rischio che caratterizzano l'attività che si vuole intraprendere.
ll business plan è un insostituibile strumento che consente una presentazione organica ed efficace del progetto imprenditoriale che si intende portare avanti e, soprattutto, un documento indispensabile per  chiedere finanziamenti pubblici o privati.
Le informazioni che deve contenere coprono diverse aree: la presentazione del gruppo imprenditoriale, l'analisi del settore di attività, la descrizione della formula imprenditoriale che si intende realizzare. 
 
Il "chi" ed il "che cosa" dell'impresa
Prima di tutto occorre scegliere il tipo di impresa che sarà titolare e gestore del Servizio che si intende avviare.
I costi da sostenere per costituire l'impresa variano a seconda del tipo di impresa scelta.
Per es. le cooperative, le società di persone e di capitali devono essere costituite davanti un notaio, mentre le ditte individuali non hanno tale obbligo.
Ci sono da sostenere inoltre i costi di istituzione della pratica da parte di uno studio commerciale, anche questi in funzione del tipo di società che si intende costituire, ed infine bolli e tasse per le società di capitali. Occorre dunque una consulenza di tipo commerciale-legale orientata alla scelta del tipo di impresa che si ritiene maggiormente conveniente.
Poi occorre partire da una descrizione dell'idea, puntando l'attenzione sui bisogni che si vogliono soddisfare, su quali risultati economici e competitivi può consentire di ottenere, su quali sono le condizioni entro le quali muoversi (altre strutture concorrenti, alta o bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro, ....).

L'attenzione deve anche concentrarsi sul mercato, in tutte le sue sfumature:
Si dovrà fare una ricerca di dati sul trend del settore (è possibile richiederli alle Camere di Commercio tra quelli dei servizi alla persona); definire le dimensioni e le prospettive di sviluppo della domanda complessiva (tasso di crescita, stagionalità/ciclicità delle attività); cercare di stabilire il grado di turbolenza del mercato (se stanno nascendo molte altre iniziative, se sono previsti interventi pubblici); individuare altre strutture che operano sul territorio, con particolare attenzione alla natura dei servizi offerti (fasce di età dei bambini accolti, calendario, orari di apertura e chiusura); individuare eventuali servizi offerti in modo standardizzato, che sono diventati una caratteristica del mercato e che devono essere organizzati; identificare servizi sostitutivi, integrativi, alternativi.   
 
Occorre poi definire le quote che le famiglie dovrebbero pagare per usufruire del Servizio  (anche queste dopo aver svolto una indagine tra le strutture esistenti nella zona prescelta)  e stabilire un piano per pubblicizzare l'apertura del Servizio ricordando che la migliore pubblicità è quella fatta da una mamma soddisfatta dell'ambiente dove lascia il proprio bambino.
 
Quante più informazioni si raccolgono, maggiore sarà la conoscenza del mercato, la consapevolezza nella gestione delle richieste che saranno fatte dai futuri clienti, la possibilità di non commettere errori nella fase di avvio, che è quella più critica, dell'attività.
 
Nella fase successiva si dovrà procedere ad una attenta descrizione del bisogno che si intende soddisfare, cui farà seguito una dettagliata descrizione del servizio che si vuole offrire: organizzazione, progetto educativo, programma delle attività ludiche e didattiche, eventuali servizi integrativi o specialistici, ....
 
Con i dati raccolti si può essere  preparare un conto economico previsionale e uno stato patrimoniale previsionale, due strumenti che consentono di capire quanto l'attività, così come è stato pensato di organizzarla, potrà essere redditizia, quali potrebbero essere i momenti e gli elementi critici che necessitano di una revisione. 
 
Una volta che il business plan è stato completato, si può dire di avere in mano una fotografia di quello che sarà il servizio che si intende realizzare. Tanto più sarà stato accurato il lavoro di ricerca, analisi e progettazione, tanto maggiore sarà il valore del documento, il cui primo utilizzo potrà essere quello di impiegarlo nella ricerca di un finanziamento.

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